Il rifugio dell’Alpone, l’affresco sulla chiesa di Curiglia: i segni dell’amore per la valle lasciati da don Giorgio
Il saluto della sindaca di Curuglia cn Monteviasco: “Don Giorgio una colonna portante dei luoghi in cui ha vissuto“

Un momento importante, di saluto rispettoso, di commiato che ha raccolto la comunità delle valli del Luinese per salutare don Giorgio Ferrario. Al termine della messa la sindaca di Curiglia con Monteviasco Nora Sahnane ha voluto ricordare così l’amato religioso scomparso tragicamente in un incidente dieci giorni fa.
«Le parole che ho sentito in questi giorni, i saluti letti sui social, i ricordi appena sussurrati, le voci spezzate da incredulità e dolore dicono, ben più profondamente di come possa farlo io, chi è la persona che oggi siamo qui a salutare», ha detto la sindaca di Curiglia.
«Don Giorgio è riuscito, nel corso di quasi 50 anni, a diventare una colonna portante dei luoghi in cui ha vissuto: in primis di questa Comunità, allo stesso modo al Liceo di Luino. Lo ricordo nelle discussioni con i professori e con il Preside Alfrè. Per molti è stato un punto di riferimento: per credenti e per laici, per adulti sereni e realizzati così come per adolescenti tormentati. Provava sempre, quando ci si rivolgeva a lui, a cercare un punto d’incontro e spesso ci riusciva. Quando invece le posizioni erano inconciliabili, mai si può dire che abbia chiuso il dialogo…anzi, quando si voleva scambiare due parole con lui, sapevamo di poterlo trovare seduto qui fuori sul muretto della fontana o sulle panchine della piazza».
Parole, discorsi, confronti, oltre alle azioni concrete. «Negli ultimi tempi, al telefono. Don Giorgio era tenace e ostinato nel raggiungere i suoi obiettivi: e così è nato un rifugio all’Alpone, costruito grazie al vortice di solidarietà e cooperazione che lui riusciva a innescare, e la Festa dell’Alpone, richiamo estivo nel tempo per migliaia di persone che da tutto il Varesotto sono salite sulla cima nella prima domenica di agosto. “Perché Dio lo si sente più vicino nel silenzio dell’Alpone”. Così mi aveva detto ormai più di 20 anni fa, in una delle discussioni emotivamente complicate della mia adolescenza», ha proseguito Nora Sahnane.
«Negli ultimi mesi si era inventato di far fare l’affresco che avrete visto qui fuori.. che oggi suona come l’ultimo lascito al suo amato paese, che mai ha voluto lasciare, neanche nella giornata più tragica. Ciao don Giorgio, la tua comunità ti saluta e sono certa non ti dimenticherà».
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