Varese
“Imito, dunque sono?” a Varese la presentazione del primo libro non scritto da una persona umana.
L’evento editoriale, organizzato dall’Associazione culturale europea del Jrc di Ispra, sarà presentato sabato prossimo 24 febbraio alle 16.30 in Sala Montanari
“Imito, dunque sono?”: ecco il primo libro non scritto da una persona umana.
L’autore? Non è uno scienziato né un esperto informatico ma ChatGPT-4, il più recente modello di intelligenza artificiale, che si è guadagnato un posto fisico nella Collana scientifica Il Sestante delle Edizioni Bietti.
L’evento editoriale, organizzato da Antonio Bandirali dell’Associazione culturale europea del Jrc di Ispra, sarà presentato sabato prossimo 24 febbraio alle 16.30 nella Sala Montanari di via dei Bersaglieri a Varese.
Ne parleranno, con la regìa di Matteo Inzaghi, direttore di Rete 55, il curatore dell’opera Paolo Bottazzini, l’assessore alla Cultura del Comune di Varese Enzo Laforgia, Ludovica Manusardi Carlesi e Giampiero Tartaglia dell’Associazione culturale europea.
Numerose e per certi versi inquietanti le domande che pone l’entrata in scena dell’intelligenza artificiale: riuscirà a cambiare radicalmente il modo in cui le persone lavorano, imparano, viaggiano, si curano e si relazionano? Potrà eludere il controllo dei suoi creatori e diventare una minaccia per l’umanità? Potrà mai rivaleggiare con l’intelligenza umana?
Fino a qualche anno fa le questioni riguardanti l’intelligenza artificiale, per quanto diffuse, erano ancora circoscritte all’ambito degli specialisti, se ne trattava nelle imprese, in medicina, in campo militare, in alcuni settori dell’economia ma il grande pubblico non ne era stato toccato in prima persona.
Più recentemente è cominciata una vera e propria corsa per sviluppare e implementare menti digitali sempre più potenti che ha visto tra gli altri Elon Musk e Bill Gates suscitare allarmi preoccupanti sul futuro di questo strumento che potrebbe uscire dal controllo di coloro che l’anno creato assumendo quasi una sorta di autonomia intellettiva, oltre la soglia critica dell’autocoscienza.
Il libro ci libera da queste paure dimostrando che l’IA non è un’intelligenza simile a quella umana: le risposte provengono infatti dall’acquisizione di una quantità enorme di dati che aumentano esponenzialmente secondo dopo secondo e quindi sono di tipo statistico e non dettate da autocoscienza. Tuttavia, in seguito all’evolversi di questa tecnologia, si potrebbe configurare il rischio della riduzione dei posti di lavoro e soprattutto quello legato alla confusione tra notizie vere e notizie false in settori sensibili come l’intelligence, la ricerca industriale, i profili sanitari di singoli individui.
Lo sforzo di ideazione e di redazione da parte di ChatGTP-4 è stato sollecitato da una specie di gioco – serio e per nulla semplice – di botta e risposta, formulato nella struttura di un prompt preciso ma versatile dal curatore del testo Paolo Bottazzini. Le elaborazioni fornite da ChatGTP-4 sono state quindi trascritte in modo fedele includendo limiti di trattazione ed errori.
Il sommario, seguendo una narrazione storica, parte dalle origini (Alan Turing e la macchina universale) e arriva fino ai nostri giorni esaminando elementi di matematica e di logica, le architetture dei sistemi, i progetti e i paradigmi, fino alle reti neurali di cui oggi celebriamo i successi e le loro applicazioni.