La baita degli alpini di Azzio verrà riposizionata dal Comune con le autorizzazioni necessarie

Diciassette anni fa l'edificazione della casa delle penne nere che difettava di autorizzazione e permessi paesaggistici. Il sindaco Davide Vincenti: “Prevista la ricollocazione della struttura nella posizione medesima attuale"

Generico 05 Feb 2024

Dopo la lettera aperta ai cittadini da parte del coordinatore locale del gruppo alpini Orino – Azzio per informare della situazione di abusivismo riscontrata per la “Baita Don Gnocchi“ di Azzio, la conseguente proposta del gruppo consiliare di minoranza di una raccolta fondi per ridare alle Penne nere una sede, arrivano le debite puntualizzazioni del sindaco in carica Davide Vincenti che assicura: «La baita verrà ricollocata nella posizione attuale», vale a dire nell’area verde grosso modo che si incontra fra il comparto scuole-municipio e il campo da calcio.

Ma cosa è successo? Lo spiega sempre il sindaco in una comunicazione ufficiale che tende a mettere la parola “fine“ al caso.

«Con la ricerca effettuata presso gli archivi comunali a seguito della richiesta di documentazione del Consigliere Bodini Arturo “Azzio Rinasce”; si è appurato inoltre che il modulo prefabbricato e la struttura lignea portante che lo contorna sono stati posati/realizzati negli anni ‘2007-2008, il tutto viziato dalla mancanza di una
preventiva validazione del progetto e dell’autorizzazione paesaggistica», scrive Vincenti.

«Il manufatto è stato concesso in comodato gratuito al Gruppo Alpini con regolare contratto a seguito della Delibera della Giunta Comunale n. 44 del 08/11/2007; successivamente a seguito dei lavori eseguiti da parte del Gruppo Alpini (struttura esterna/tetto a due falde/porticato e rivestimento in legno) con Deliberazione della Giunta Comunale n. 46 del 05/07/2008 e Determinazione n. 25 del 10/07/2008 del Responsabile del Servizio Tecnico è stato assegnato un contributo straordinario pari a 10.000,00 euro».

«Quindi a lavori ultimati si è proceduto nell’anno 2010, con la festa di Valle, ad inaugurare la Baita e all’intitolazione della stessa a “Don Gnocchi”, alla presenza tra l’altro, del Sindaco dell’epoca e della quale si allegano fotografie di archivio della pubblicazione dell’epoca da alcune delle quali si evince che il manufatto era completo come nello stato attuale. Come precisato nel parere legale rilasciato in merito, dal Professor Emanuele Boscolo, in carenza di autorizzazione paesaggistica, non è possibile ottenere dalla Soprintendenza ai BB.AA. la compatibilità paesaggistica e quindi si deve procedere – senza alternative – con la remissione di ripristino dei luoghi.
Per quanto riguarda la proposta avanzata dal gruppo di minoranza in merito alla sottoscrizione pubblica, ringraziamo il consigliere Bodini, ma non è necessario. Abbiamo le risorse e non dobbiamo trovare alcuna sede, in quanto, già nella precitata Delibera della Giunta Comunale di Azzio, in data 27.01.2024 n. 5, è prevista la ricollocazione del modulo prefabbricato e della struttura in legno che la contorna (pilastri/capriate/copertura a tetto e rivestimento in legno) nella posizione medesima attuale, previo procedimento edilizio con ottenimento di tutte le prescritte autorizzazioni (iter non espletato dall’amministrazione comunale in carica nell’anno 2007/2008). In sostanza, l’attuale Amministrazione Comunale farà quello che per errore non è stato fatto dall’Amministrazione Comunale dell’epoca (anni 2007-2008). Per quanto concerne il paventato ritardo nel prendere atto della situazione di illegittimità lamentato dal consigliere di minoranza, si rimarca che questa Amministrazione Comunale non appena avuta comunicazione da parte del Responsabile del Servizio Tecnico della carenza delle prescritte autorizzazioni si è attivata subito con la delibera di indirizzo ai responsabili in vista della rimozione dell’immobile».

«La ricollocazione consentirà di contenere i costi e di conservare il valore dell’immobile (valutabile in circa €. 70.000,00) al patrimonio indisponibile del Comune di Azzio e di perseguire il risultato di disporre di un immobile pienamente utilizzabile scopi pubblici e da assegnare al Gruppo Alpini quale propria sede, con salvaguardia del valore morale e affettivo e delle fatiche dei tanti volontari. Si precisa che la soluzione di cui sopra è preferibile anche al fine di evitare gli elevati costi che conseguirebbero allo smaltimento del modulo prefabbricato».

In ultimo, un pensiero il sindaco lo ha dedicato «al Capogruppo degli Alpini», Misaele Perin, «e i suoi Alpini», che ha voluto ringraziare. «Ritengo inoltre che per svolgere le vostre funzioni in modo completo abbiate bisogno di una sede senza essere un peso per nessuno e che, come scritto nel Delibera adottata dalla mia Giunta, la stessa venga realizzata con quello che già abbiamo. I tecnici dicono che questa soluzione è praticabile (trattandosi di un di un modulo prefabbricato). Certo, bisognerà fare un progetto esecutivo che dovrà ottenere tutte le abilitazioni e autorizzazioni del caso e ci vorrà un po’ di tempo. Ma il valore degli Alpini, anche per l’attività che svolgono a livello locale e nazionale, merita ogni impegno mio e dell’amministrazione. Non mi preoccuperei di tutto il resto…
Certo qualcuno non sarà d’accordo, ma credo che la gran parte degli Azziesi apprezzerà».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Febbraio 2024
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