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Varese
“Le città visibili” di Pierfrancesco Maran al Teatro Santuccio di Varese
Lunedì 19 febbraio al Teatro Santuccio il reading accompagnato dal cantante Lelio Morra con una riflessione sulle città, sul loro futuro e sull’area della Pianura Padana
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Lunedì 19 febbraio Pierfrancesco Maran, assessore alla casa del Comune di Milano, porterà a Varese il suo spettacolo “Le Citta visibili. Paesaggi urbani in cerca d’autore”. L’appuntamento è per le ore 21 al Teatro Santuccio di Varese.
Lo spettacolo teatrale è un reading accompagnato dal cantante Lelio Morra con una riflessione sulle città, sul loro futuro e sull’area della Pianura Padana. Un atto unico di parole e musica di un’ora, che prende spunto dal saggio “Le città visibili – dove inizia il cambiamento del Paese”, scritto da Maran ed edito da Solferino. Da un reading teatrale – una riflessione sul presente – lo spettacolo si trasforma sulla scena, con la partecipazione di ospiti, volti noti nazionali e personaggi particolarmente significativi nel territorio della serata, contributi video e musica dal vivo a cura di Raffaele “Lelio” Morra.
L’atmosfera intima e colloquiale dell’evento consentirà al testo, alle voci sul palco, ai racconti di Calvino e alle riflessioni di Pierfrancesco Maran di essere protagonisti. L’allestimento sarà essenziale, pochissimi elementi di scena: uno schermo, un leggio e comode sedute.
«Mi chiedono se questo è uno spettacolo o un comizio – dice Maran – La verità è che il teatro è politica da sempre. Quelle che porto in scena sono considerazioni che partono da fatti e fotografie oggettive della realtà, da numeri e statistiche, dal modo in cui evolvono città e periferie e di come la stessa pianura padana si stia progressivamente trasformando in un’unica grande metropoli. E sono cambiamenti che devono mantenere al centro le persone, con i loro sogni ed i loro bisogni e trovare un punto di equilibrio tra la grande sfida della sostenibilità e le battaglie contro l’inquinamento ed i cambiamenti climatici e quella delle necessità sociali ed economiche del ceto medio, dei più poveri e dell’adeguamento dei sistemi produttivi. Mi piace pensare – conclude Maran – che questo spettacolo ci aiuterà a riflettere sul futuro che desideriamo».
Lo spettacolo è ad ingresso libero