Luino ricorda le vittime delle Foibe: “Speriamo in un’era dove i conflitti non portino la guerra”
Presenti alla commemorazione, un numeroso gruppo cittadini, tra cui una classe dell'Isis "Città di Luino" e diverse associazioni del territorio. Emilio Rossi: "Compito delle nuove generazioni è diventare veri uomini e donne di pace"
Uniti nel ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, un numeroso gruppo di autorità e cittadini, tra cui una classe dell’Isis “Città di Luino” e diverse associazioni del territorio, ha oggi partecipato alla commemorazione tenutasi presso il Comune di Luino in occasione del Giorno del Ricordo.
Ad aprire l’evento è stato il sindaco Enrico Bianchi, il quale, dopo aver integralmente letto il discorso del Presidente Sergio Mattarella per il Giorno del Ricordo, ha sottolineato che «non ha senso contrapporre questa giornata a quella della Memoria. Come bene ha detto il nostro Presidente “questi avvenimenti costituiscono una tragedia, che non può essere dimenticata. Non si cancellano pagine di storia, tragiche e duramente sofferte. I tentativi di oblio, di negazione o di minimizzare sono un affronto alle vittime e alle loro famiglie e un danno inestimabile per la coscienza collettiva di un popolo e di una nazione”».
A lui è seguito il presidente dell’Anpi di Luino Emilio Rossi che, rivolgendosi direttamente ai giovani presenti, ha spiegato: «Siamo qui per ricordare un eccidio e l’esodo di italiani, che subirono violenze solo per il fatto di essere italiani. Ma pochi giorni fa, abbiamo commemorato anche donne e uomini che furono vittime di violenze e deportazioni nei campi di sterminio, solo perché ebrei. In questo scenario di guerra, purtroppo, le vittime sono sempre gli innocenti, i civili. Civili che pagano un prezzo altissimo per una guerra che ha lasciato dietro di sé una scia di sangue. E ci chiediamo ancora oggi: “La storia non ci ha insegnato nulla?”, “La storia è davvero una storia di vita?”. Guardando intorno a noi, la risposta sembra essere no, poiché ancora oggi ci troviamo di fronte a focolai di guerra dove bambini innocenti vengono massacrati e popolazioni indifese vengono cacciate dalle proprie terre. E allora, ritornano alla mente le parole di Salvatore Quasimodo: “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”. Il compito della vostra generazione è quello di muoversi in una direzione diversa, di diventare veri uomini e donne di pace. Sarà un piccolo contributo che potrete dare, nei vostri rapporti interpersonali, ma come dice il proverbio nativo: “La goccia scava la pietra”. Auspichiamo un’era in cui i conflitti tra individui e tra nazioni possano essere risolti senza dover ricorrere alla guerra e alla distruzione».
A prendere la parola, in ultimo, è stato l’onorevole ed ex sindaco di Luino Andrea Pellicini, il quale, ripercorrendo la storia di questa «triste pagina della storia nazionale», ha ricordato che lo scorso giovedì è stata approvata, all’unanimità delle forze politiche, una nuova proposta di legge volta a fornire ulteriori strumenti di conoscenza alle nuove generazioni riguardo all’esodo giuliano-dalmata e alle vittime delle foibe.
Un piccolo corteo ha poi raggiunto l’uscita del Comune e la targa di Norma Cossetto, luoghi simbolici dove sono state posate due corone.
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