L’ultimo saluto all’ex-sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio, la figlia: “Eri difficile ma affettuoso”
L'ultimo saluto all'ex-sindaco nella chiesa del Buon Gesù di Olgiate Olona piena di persone che hanno voluto salutarlo per l'ultima volta. In prima fila i sindaci di Castellanza, Olgiate e Fagnano ma anche tanti ex-amministratori
Si sono svolte in una chiesa gremita le esequie di Fabrizio Farisoglio, ex-sindaco di Castellanza che ha amministrato la città dal 2006 al 2016, scomparso all’età di 62 anni lunedì scorso. In molti tra amici, compagni di politica, avversari e amministratori ed ex-amministratori dei comuni limitrofi, hanno voluto prendere parte alla cerimonia che si è svolta nella chiesa del Buon Gesù a Olgiate Olona. In prima fila, immersi in un dolore composto, la moglie Patrizia e i figli Camilla e Giovanni.
Tra i primi cittadini in carica c’era l’attuale sindaco di Castellanza Mirella Cerini, il sindaco di Olgiate Olona Giovanni Montano e il primo cittadino di Fagnano Olona Marco Baroffio. Nelle prime file alcuni componenti delle sue giunte, l’ex-sindaco di Olgiate Giorgio Volpi, l’ex-primo cittadino di Solbiate Olona Antonello Colombo, alcuni dipendenti comunali di Castellanza e colleghi di lavoro. Sull’altare il gonfalone della Città di Castellanza (anche le bandiere del municipio oggi erano listate a lutto).
Così lo ha ricordato il parroco don Giulio Bernardoni che, negli anni della sua amministrazione, è stato anche parroco a Castellanza: «Vogliamo che questa celebrazione eucaristica esprima tutto l’affetto delle relazioni che ha creato. Ricordo nei miei anni a Castellanza un’inaugurazione di una parte di oratorio col cardinale Tettamanzi e con la sua presenza. Volle esserci per rappresentare il suo benvenuto e quello della città al vescovo. Fabrizio Farisoglio è stato una persona che ha saputo spendersi per gli altri e che la malattia ha allontanato troppo presto da noi».
Anche la figlia Camilla ha voluto ricordarlo: «Mio padre era un uomo difficile, affettuoso e spigoloso allo stesso tempo. Non era mai facile avere a che fare con lui. Incuteva timore per la sua enorme intelligenza e cultura ma poi a lui, sempre, ci si rivolgeva per un consiglio. È andato via prima del previsto quando ancora avevamo tanto bisogno di lui» – ha detto trattenendo le lacrime a stento.
Infine è intervenuto anche l’amico Walter ha letto una lettera di Sant’Agostino dedicata alla scomparsa di una persona cara: «Continua a chiamarmi col mio nome: ridi, parla con me e prega. È come se fossi nell’altra stanza».
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