Pagelle Pro Patria: Castelli fulmineo, l’emotività deleteria a centrocampo costringe Mangano a numeri horror

Terza sconfitta consecutiva per la Pro Patria, che si arrende un Renate molto più cinico e pragmatico, a partire dal punto di vista mentale. Sesto assist per Ndrecka, ottava rete per Castelli, 12 i gol subiti da Mangano in 5 gare

Pro - renate 25.2.2024

MANGANO 6 – Il #12 della Pro Patria è costretto ad arrendersi per tre volte in situazioni al limite dell’impossibile per qualunque portiere. Paradossalmente, la maggiore chance di mettersi in mostra poteva essere il rigore trasformato da Bocalon per l’1-3 definitivo. La statistica personale continua a peggiore in maniera fortemente negativa: in 5 partite ha subito 12 dei 36 gol complessivi, ovvero un terzo delle reti incassate dalla Pro Patria nelle 27 gare di campionato (il minutaggio del portiere è inferiore al 20%). Dopo AlbinoLeffe e Mantova, per terza volta raccoglie dal fondo della sua rete tre palloni. Utilizza molto la voce per guidare la squadra e la difesa, tuttavia dà l’impressione di essere suo malgrado inerme quando la palla arriva in area di rigore: vittima degli eventi.

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MINELLI 5 – Se è vero che per il Renate è il “Doge” Bocalon a fare la parte del leone, anzi della pantera, non si possono chiudere gli occhi davanti alle tante galoppate concesse a Sorrentino nel primo tempo, iniziative individuali che mantengono i brianzoli in partita e pericolosi nonostante il buon gioco iniziale della Pro Patria. L’attaccante si sbizzarrisce in velocità e mette fuori dai giochi il possente difensore dei tigrotti, ridimensionato.

dal 46′  VAGHI 5,5 – L’apprezzabile spinta oltre la metà campo viene totalmente annullata dalla scarsa accuratezza palesata nel far recapitare palloni usufruibili dai compagni.

SAPORETTI 5,5 – Più di una volta imperfetto, ma comunque efficace, di fronte alla necessaria precisione richiesta per sventare al meglio la coppia Bocalon-Sorrentino. Questa volta, a differenza della gara persa col Padova, non deve sedere al banco degli imputati per responsabilità dirette per i gol presi. Tuttavia, come per ogni comandante, quando si guida la difesa o più in generale un reparto si condividono sempre le responsabilità, gli elogi e le critiche. Imperfetto anche nei tentativi di alzare il pallone per Castelli, cercato in quanto unico compagno di squadra vincitore di duelli e palle sporche.

MORETTI 5,5 – Encomiabile per la voglia di contribuire alla costruzione del gioco e per la presenza oltre la metà campo nei momenti di difficoltà. Ma la virtù non nasconde del tutto le macchie della sua partita, come la staticità (anche a causa della difesa a zona) e la mancanza di intesa con Ndrecka in occasione del pareggio di Bocalon su palla inattiva.

Terza sconfitta consecutiva per la Pro Patria: il Renate rimonta e piega i tigrotti

SOMMA 6 – Primo tempo molto vivace per l’esterno campano, che si fa notare più di una volta anche nell’area di rigore avversaria arrivando a fornire a Castelli la palla del possibile raddoppio. Meno granitica, ma pur sempre sufficiente, la fase difensiva. Una volta subita la rimonta, la Pro Patria cala di intensità e di lucidità mentale e l’ex doriano è il primo a pagarne gli effettivi, venendo lentamente estromesso – dai compagni – dalla fase di possesso.

dal 67′  PIRAN 6 – Difficile imporsi in una partita sfuggita mentalmente ai compagni. Ricalcherà gli ultimi passi di chi l’ha preceduto senza lasciare particolare memoria. Minutaggio comunque importante per un giovane prospetto all’interno del progetto di Via Ca’ Bianca.

MALLAMO 6 – Non per fare facile retorica, ma finché è in campo “la diga” regge e svolge bene i suoi compiti, strappando in pochi minuti più di un applauso. Purtroppo la sua partita dura meno di un quarto d’ora a causa di un infortunio che lo spedisce ai box dell’infermeria.

dal 13′ FERRI 5 – Entra a freddo e finisce subito in balia delle gelide acque del centrocampo del Renate ritrovandosi protagonista negativo e con un rigore (molto dubbio, ndr.) fischiato contro. La freschezza mostrata nelle ultime uscite lascia posto a una frenesia e un’emotività deleterie, spesso cattive consigliere nelle giocate e negli interventi.

NICCO 5,5 – Gli va riconosciuto di essere presente e spesso al centro nella manovra, anche quando la squadra arriva al fatidico ultimo passaggio e il #10 sbaglia ripetutamente le misure e le trame per mandare in porta i compagni. Non è un caso che le vere occasioni della Pro Patria arrivino dagli esterni o vengano create autonomamente da Castelli.

dal 67′ FIETTA 6 – Entra, forse troppo tardi (ma col senno di poi è facile parlare), per sopperire alla mancanza di pragmaticità mostrata dai due mediani senza riuscire in nessun modo a invertire le sorti del match. Tanta lotta a centrocampo,  dove al Renate piace tenere la palla per spezzare il ritmo-gara, la sfera poche volte supera la metà campo avversaria.

NDRECKA 6 – Il sesto assist stagione è un numero da non sottovalutare, ancora di più se si considera che da solo ne ha realizzati quasi la metà del resto del collettivo (13 i complessivi, ovvero l’esterno ha contribuito per il 46%). Non solo sorrisi e abbracci, la sua partita è caratterizzata anche da due episodi negativi: la parziale responsabilità, al netto del fattore sorpresa, sul pareggio di Bocalon e poi l’alterco in cui viene coinvolto al 71′. Esposito gli mette le mani addosso, tirandogli i capelli, dopo un accesso faccia a faccia, l’arbitro Ceriello decide di mostrare il giallo ad entrambi.

Calcio, Serie C: Pro Patria – Renate in diretta

STANZANI 5,5 – La sua partita è lo specchio della prestazione collettiva della squadra. Buon inizio, con diversi palloni tra i piedi dopo la metà campo, poi una sempre più crescente difficoltà nel farsi trovare tra le linee,  compreso un contropiede mal gestito al momento del tiro e l’esiziale fraintendimento con Ferri in occasione della doppietta di Bocalon: il #7 rincorre invano il Doge fino al limite dell’area di rigore.

PITOU 5,5 – Un passo indietro per lui, apparso nelle ultime gare più individualista del solito, come nei primi mesi del campionato. Nel convulso finale di Mantova il talentino francese, anche se anarchicamente, aveva mostrato brio e portato scompiglio nella retrovia della capolista, ma questa volta, contro un Renate ben attento a difendere il risultato, la sua anarchia illude e all’atto pratico non è di grande aiuto per i compagni.

CASTELLI 7 – Ai tigrotti non basta un generosa e indemoniata partita dell’attaccante. Per lui partenza fulminea con un cinematografico lob areo valido per l’ottava marcatura stagionale. Seguiranno poi altre tre grosse occasioni dentro l’area, due delle quali costruite da solo grazie alla voglia di vincere duelli in ogni zolla del campo. Il palo gli impedisce la doppietta. Auto..dafé, compresa la botta alla caviglia che lo obbligherà a uscire anzitempo dal rettangolo di gioco.

dal 74′ PARKER SV – Per l’ariete giusto un paio di palloni toccati spalle alla porta a centrocampo: nel finale di gara i tigrotti non e riescono mai a sfondare oltra la linea degli ultimi 30 metri.

ALL. COLOMBO 5 – La sua squadra scende in campo con l’atteggiamento giusto ma non appena il Renate sfrutta una palla a gioco fermo e rimette la gara in parità i tigrotti perdono il bandolo della matassa. Le difficoltà della gara erano risapute e annunciate alla vigilia in sala stampa, le soluzioni applicate si rivelano fallaci.

Colombo amareggiato: “Il Renate ha vinto più duelli. Costretto a tre cambi forzati”

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 26 Febbraio 2024
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