Pagelle Pro Patria: tigrotti umili e passivi, Pitou cambia la musica troppo tardi
Il Mantova fa il suo gioco e dà spettacolo, la Pro Patria si snatura con un piano tattico difensivista ben preciso, che però salta a causa degli imprevisti. Nel finale il talentino francese fa il suo ingresso, segna e lotta contro il tempo per cambiare volto al match
MANGANO 5,5 – Si dà il cambio con Rovida nel match più complicato (che non significa il più importante) della regular season. Inerme sia sulla bomba di Bragantini (1-0) e poi sul tap-in di Radaelli (3-0), imperfetto sulla comunque difficile conclusione di Fiori (2-0). Rimane il fatto che i palloni da raccogliere dal secchio sono tre e accompagnano una statistica non proprio simpatica: che sia in casa con l’Alessandria fanalino di coda o in trasferta a Mantova, nelle quattro partite tra i pali della Pro Patria il #12 è sempre stato battuto e la squadra non ha mai vinto. Testacoda in tutti i sensi.
MINELLI 5+ – Dove si balla? Dalla metà campo in giù, per quasi 70′. Se da un lato va sottolineato almeno una buona chiusura su Mensah, che tiene i tigrotti in partita, non si può non far notare con la matita blu una qualche scorribanda di troppo di Fiori, compresa quella che fa calare il tris sulla partita. Alla fine è arrivata l’Onda alta.
FIETTA 5 – Colombo certamente non si augurava di arrivare a Mantova privato di Lombardoni e Saporetti, e di affrontare un indomabile Mensah senza centrali di ruolo. Spalla alla porta, quando riceve palla, il ghanese fa quello che vuole, fatta eccezione per il gol: sponde, aperture, accelerate verso l’area. Per evitare il mis-match la Pro difende bassa e corta nella propria metà campo, non basterà. Il capitano è costretto a cedere il passo seppur controvoglia.
MORETTI 5 – Lo stakanovista della Pro Patria (98% dei minuti giocati) rimedia il secondo cartellino giallo stagionale non per un fallo di gioco ma dopo un faccia-a-faccia con Mensah. Punizione severa, considerando che alla fine è lui a cadere per terra e a ricevere una manata al volto al 25′. Non fosse per una partita praticamente a senso unico per oltre 70′ – in cui il difensore si fa infilare un paio di volte – ci si potrebbe almeno appigliare all’episodio e contestare che, con un provvedimento disciplinare diverso, la partita avrebbe potuto avere un altro epilogo. E invece no.
Pro Patria addomesticata dal Mantova: Pitou prova a invertire l’ineluttabile
RENAULT 5+– Per necessità l’esterno di centrocampo è quasi sempre dietro la linea di metà campo e della palla, senza mai potersi accendere davanti. Aiuta la squadra a difendere e a occupare gli spazi ma sarà costretto al cambio anticipato per infortunio. La beffa e il danno.
dal 52′ PIRAN 6 – Entra in campo per seguire le orme di Renault. Il finale di partita sui generis gli dà tuttavia la possibilità di mettersi in mostra con qualche giocata sul fondo del campo, in particolare un buon cross nell’area difesa da Festa.
MALLAMO 5 – Prima insufficienza per lui nel “nuovo corso” da mediano, ruolo già rivestito a Messina. Prima dell’infortunio, come mezzala e proprio accanto a Bertoni aveva fatto vedere spunti interessanti e una più che discreta chimica, a Mantova i due invece soccombono, anche fisicamente, al tambureggiante gioco di Possanzini. Anestetizzato dal tika-taka è costretto a fare fallo per interrompere il “corale monologo virgiliano”. Si capisce che è un ossimoro.
dal 88′ NICCO SV – Pochi minuti e un’interessante conclusione al tiro. Ma quest’anno la palla non ne vuole sapere di entrare.
BERTONI 5 – Se il piano-partita offensivo prevedeva innescare lo scattante Curatolo sul colosso De Maio grazie alla precisione chirurgica del piede del regista, allora qualcosa è andato storto. Il copione, che per quanto minimale poteva esser interessante, sarà allestito giusto in un’occasione. Per la fase difensiva vedere sopra la pagella di Mallamo.
dal 67′ FERRI 6 – Come scritto durante la diretta, il #25 entra in campo per portare la necessaria freschezza in sostituzione dell’intelligenza tattica di Bertoni, quest’ultima arma mai sfruttata. Partenza shock con il 3 a 0 di Radaelli da contraltare a un finale convincente contro un Mantova, va detto, ormai in piena modalità stand-by.
NDRECKA 5 – Anche lui gioca metri dietro ai suoi standard per oltre metà gara. Il problema è che la prima che viene sfidato nell’1vs1 Bragantini lo brucia sul primo controllo e insacca un gol che manda a monte il piano partita attendista e passivo della squadra. Nel primo tempo prova a sfruttare una rimessa laterale a gioco fermo per tagliare l’area con astuzia e crearsi un’occasione, la conclusione aerea probabilmente non sarà inserita negli highlights.
MARANO 5 – Aveva dimostrato di avere lo spunto e la visione per giocare sulla trequarti, fornendo così un’alternativa originale che non fosse “brevilinea” nello scacchiere di Colombo (alla Savic, con le dovute proporzioni). Ma la partita lo porta a giocare l’ennesima gara di duelli e legna semplicemente un paio di metri più avanti. Le condizioni non sono favorevoli al progresso individuale, anche se la scelta tattica, contestata dai tifosi, poteva avere un suo senso.
dal 67′ PITOU 6,5 – Più che il turnover, probabilmente i tifosi hanno contestato la panchina del talentino francese. Entra per riaprirla ed assiste impotente al 3-0, poi diventa subito autore, centrando il quarto gol stagionale, di una grande partita da vera spina nel fianco a un Mantova in completo black out (ma con i tre punti già in tasca). C’è da chiedersi: tempismo sfortunato o fortunato? Se fosse partito titolare la Pro Patria avrebbe avuto reali chance di fare lo scherzetto alla capolista? Oppure è semplicemente risultato il principale beneficiario del riposo anticipato che i virgiliani si sono concessi a partita in corso una volta messa in cassaforte la partita? Ad ogni modo per la prima volta in stagione non abbiamo dovuto aprire il sondaggio sul miglior tigrotto in campo: non poteva che essere lui.
STANZANI 5,5 – Zero pressing sul portatore di palla (De Maio, non proprio un libero) per evitare di correre tanto e a vuoto. Senza palla occuperà degli spazi per creare qualche difficoltà alla trama mantovana, in fase di possesso la squadra giocherà purtroppo l’ultimo quarto d’ora. Troppo poco, anche se in quel poco si è visto il solito buon Stanzani.
dal 88′ CITTERIO SV – One More time.
CURATOLO 5,5 – Quando per un attaccante la colonna sonora della prima da titolare è il giro di “basso” (come la posizione senza palla) Isolation dei Joy Division significa che qualcosa non sta andando al meglio. La sua velocità avrebbe potuto mettere in crisi un colosso ex Serie A come De Maio. Avrebbe potuto, ma non l’ha fatto, peccato. Le poche palle a sua disposizione sono state gestite al meglio delle sue capacità, (che non sono certamente di basso profilo) proprio come cantava Ian Curtis nel brano sopracitato.
COLOMBO 5 – Seppur con un modulo diverso, il piano ricalcava la vittoria in Coppa Italia e il pareggio casalingo. Quello che non aveva però previsto erano i due gol d’autore di Bragantini e Fiori fuori area. Senza più nulla da perdere, il mister decide di smuovere gli equilibri: in un primo momento la soluzione farà sfiorare l’imbarcata (il 3-0 di Radaelli arriva proprio come il mister temeva che il Mantova avrebbe potuto far male), il finale, invece, mostra che la Pro Patria ha la qualità per raggiungere salvezza, e forse anche qualcosa di più.
Colombo ammette la sconfitta: “Il 2-0 ha cambiato il piano gara. Buona reazione nel finale”
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