Pellicini chiede a Galimberti di rinviare il presidio antifascista: “Non dimentichiamo il Giorno del ricordo”
A chiederlo a poche ore dalla convocazione dell’iniziativa promossa dal comune di Varese in risposta ai recenti fatti avvenuti ai giardini estensi, è il deputato di Fratello d’Italia Andrea Pellicini
“Il sindaco di Varese sposti la manifestazione antifascista”, a chiederlo a poche ore dalla convocazione dell’iniziativa promossa dal comune di Varese in risposta ai recenti fatti avvenuti ai giardini estensi, è il deputato di Fratello d’Italia Andrea Pellicini con una nota indirizzata al primo cittadino di Varese. Ecco le parole del deputato Luinese:
“Chiedo al sindaco Galimberti di rinviare la manifestazione “Varese è antifascista” organizzata per il 10 febbraio, ricorrenza che una legge dello Stato, la numero 92 del 2004, dedica al Giorno del Ricordo, in cui si commemorano le vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Non si possono tenere altre manifestazioni in una giornata solenne come questa. Non voglio pensare che il Comune di Varese lo abbia fatto apposta, magari ritenendo, come pensa una certa sinistra, che il Giorno del Ricordo sia una celebrazione di destra e quindi da osteggiare. Non lo voglio pensare perché conosco il sindaco Galimberti e la sua sensibilità istituzionale. Probabilmente vi è stata una semplice svista o dimenticanza, anche se grave. Però il Comune ha la possibilità di recuperare, rinviando la manifestazione. Oggi stesso, alla Camera dei Deputati abbiamo votato, insieme al Partito Democratico, una proposta di legge che promuove la conoscenza del dramma delle Foibe e dell’esodo giuliano- dalmata. Non roviniamo questa celebrazione nazionale con manifestazioni che, fatte proprio in questo giorno, possono apparire in qualche modo provocatorie e, comunque, inopportune”.
Andrea Pellicini
Deputato della Repubblica
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A me pare che la richiesta del sig. Pellicini sia errata, se non speciosa. Il presidio antifascista di sabato non è contro il Giorno della memoria (peraltro del tutto condivisibile), ma a favore di quanto afferma la Costituzione in tema di fascismo. Vorrei ricordare che, nel tremendo finale della grande tragedia voluta da Mussolini, nella città di Varese non furono uccisi giuliani e dalmati, ma trovarono la morte giovani partigiani, quali Walter Marcobi, Elvio Copelli, Luigi Ghiringhelli, Evaristo Trentini. Il sig. Pellicini, che certamente ha giurato per la Costituzione, dovrebbe partecipare a entrambe le manifestazioni.
Credo che una manifestazione antifascista non sia mai né provocatoria né inopportuna. Per definizione. Soprattutto in Italia (e, in particolare, a Varese), soprattutto di questi tempi.
Nel Giorno del Ricordo non mi sembra il caso di occuparsi del fascismo (che pure rigetto).
Mi sembra invece il caso di ricordare che gli Italiani non ci sono finiti per caso, ma ci sono stati buttati dai partigiani di Tito. Anzi, per essere precisi, dai partigiani comunisti di Tito.