Perché gli agricoltori protestano e come ha risposto la Commissione Europea?
Lo scontro tra agricoltori e Commissione Europea aveva come oggetto la proposta relativa al regolamento Sur (Sustainable Use Regulation) per ridurre l'utilizzo responsabile dei pesticidi nell'ambito agricolo
Questo articolo è stato curato da Emanuele Norbiato del Liuc-Finance & Investment Club dell’Università Liuc di Castellanza
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In questi giorni si sente spesso parlare sui giornali e telegiornali delle proteste degli agricoltori. Le famose immagini e video di trattori che in ogni parte d’Europa invadono strade e luoghi pubblici per far valere le proprie ragioni hanno preso una piega drastica, in quanto hanno creato non pochi disagi sia a livello pubblico che politico.
Il settore agricolo
Il comparto agricolo è il principale beneficiario dei finanziamenti provenienti dall’Unione Europea, ricevendo circa un terzo del totale del suo bilancio. Nonostante costituisca una frazione modesta, inferiore al 2% del Prodotto Interno Lordo dell’UE, e dia lavoro al 5% della forza lavoro, questo settore svolge una funzione di vitale importanza per garantire la sicurezza alimentare dell’intero continente. Negli ultimi tempi, le strade delle capitali di vari Paesi europei, Italia inclusa, sono state paralizzate da un corteo di trattori e agricoltori in protesta. Le loro rivendicazioni riguardano diverse questioni, ma la richiesta principale è un cambio nei criteri di accesso ai finanziamenti della Politica Agricola Comune dell’UE.
I punti salienti della protesta
Numerosi agricoltori esprimono critiche riguardo alle nuove disposizioni introdotte nel 2023, che condizionano l’assegnazione dei fondi europei al rispetto di determinati parametri ambientali. Questi includono l’obbligo di destinare almeno il 4% delle terre coltivabili a elementi non produttivi per promuovere la biodiversità, l’adozione di rotazioni delle colture e una riduzione del 20% nell’uso di fertilizzanti. Si teme che tali misure possano compromettere la competitività dell’agricoltura europea rispetto a Paesi con normative ambientali meno rigide.
La causa principale
La decisione di subordinare l’erogazione dei fondi al rispetto di vincoli ambientali è motivata dalla necessità di ridurre l’impatto ecologico del settore agricolo, classificato come il quinto maggiore emettitore di gas serra nell’UE e uno dei settori meno impegnati nella riduzione delle emissioni climatiche dal 1990. Allo stesso tempo, l’agroalimentare è uno dei settori più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. L’incremento degli eventi meteorologici estremi, come siccità, ondate di calore e inondazioni, minaccia gravemente le coltivazioni e la produttività delle terre agricole. Gli agricoltori stanno inoltre subendo gli impatti dell’inflazione, che, nonostante abbia determinato un aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, non ha portato alcun beneficio ai produttori. Secondo un’analisi condotta da Coldiretti basata sull’indice FAO, gli agricoltori italiani ricevono pagamenti inferiori del 10,4% rispetto all’anno precedente.
Le parole della Commissione Europea
La Commissione Europea si prepara a revocare la proposta relativa al regolamento Sur (Sustainable Use Regulation), volto a favorire l’utilizzo responsabile dei pesticidi nell’ambito agricolo, poiché è diventata oggetto di una forte “polarizzazione” politica. Questa decisione è stata resa pubblica dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante il suo intervento alla sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.
Von der Leyen ha sottolineato l’importanza di garantire che i nostri agricoltori possano trarre sostentamento dalla terra e investire nel futuro, mentre è fondamentale perseguire insieme gli obiettivi climatici ed ambientali per consentire loro di continuare a prosperare. Ha espresso fiducia nelle capacità degli agricoltori e ha riconosciuto che la proposta Sur, inizialmente concepita con l’edificante scopo di ridurre i rischi associati all’uso di prodotti chimici nelle coltivazioni, ha invece generato divisioni. La proposta Sur, secondo von der Leyen, è diventata simbolo di conflitto politico, venendo bocciata dal Parlamento Europeo e non ottenendo progressi nel Consiglio. Pertanto, la presidente della Commissione ha annunciato l‘intenzione di ritirare la proposta, ma ha sottolineato che il tema rimane aperto. Ha auspicato un maggiore dialogo e un approccio più inclusivo per elaborare una nuova proposta, coinvolgendo in modo più maturo tutte le parti interessate.
A Calcinate del Pesce gli “altri” trattori quelli che il cambiamento green lo hanno già fatto
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