Quattro mesi in ospedale: il lungo e delicato percorso clinico di un trentenne curato al Circolo di Varese

Entrato per un grave problema neurologico ha subito due tracheostomia e un difficile intervento durato 9 ore per una fistola tra esofago e trachea. L'uomo è stato dimesso ed è in una struttura riabilitativa

chirurghi

Quattro mesi in ospedale a Varese. È il periodo trascorso da un trentenne, ricoverato in terapia intensiva e poi assistito dalla medicina generale, dall’otorinolaringoiatria, dalla chirurgia toracica, quindi seguito, nella fasi di ripresa, da fisiatri, fisioterapisti motori e respiratori, dietisti, logopedisti, terapista occupazionale.
Una storia sanitaria complessa aggravata anche da un problema burocratico legato alla scadenza della sua polizza assicurativa in quanto cittadino straniero.

L’uomo è ricoverato in terapia intensiva, diretta dal professor Luca Cabrini, per un grave problema neurologico. Gli viene praticata la tracheostomia. Una volta uscito dalla terapia intensiva è spostato in medicina. Il decorso sembra procedere positivamente, con il percorso di riabilitazione multidisciplinare dove collaborano internisti e fisiatri.

Il paziente si mostra, però, sempre agitato e gli otorini devono ripetere l’intervento di tracheostomia che, però, non migliora le sue grosse difficoltà respiratorie.

I medici individuano la causa del problema: una fistola ha creato una comunicazione tra esofago e trachea, da quella il cibo passa nelle vie respiratorie e causa infezioni continue.

Il trentenne ritorna in sala operatoria dove i chirurgi toracici, assistiti dai professionisti dell’endoscopia digestiva, gli otorinolaringoiatri, gli anestesisti e i rianimatori della terapia intensiva affrontano l’intervento molto rischioso.  In oltre nove ore  di operazione, il prof. Nicola Rotolo seziona la trachea, ripara il retrostante esofago e poi riunisce i due segmenti di trachea.

Il decorso post operatorio, lungo e complesso, procede positivamente ma è qui che interviene il problema burocratico dell’assicurazione. Arriva ad assistere l’uomo una sorella che sbriga le questioni ricostituendo il piano assicurativo.

Dopo più di quattro mesi, il paziente raggiunge finalmente la dimissione dall’ospedale che lo invia a una struttura di riabilitazione, per concludere il percorso difficile e delicato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2024
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