Sulle Ali dona un’auto alle cure palliative dell’ospedale di Varese per il servizio domiciliare
Il presidente dell'associazione Giovanni Verga ha consegnato le chiavi della vettura al primario dottor Fortini oltre agli arredi per rinnovare le camere e le parti comuni dell'hospice
Una Panda a disposizione dei sanitari per portare le cure palliative a domicilio. Ma non solo, anche divani e poltrone reclinabili, sedie, arredi per rinnovare le stanze dell’hospice dell’ospedale di Varese che in estate celebrerà i 15 anni di attività. È il dono, del valore di 57.000 euro, che l’associazione Sulle Ali odv ha fatto alla struttura dipartimentale complessa di cure palliative e Hospice diretta da Gianpalo Fortini.
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La consegna della vettura è avvenuta questa mattina, mercoledì 28 febbraio, nello spiazzo antistante Villa Tamagno, sede della direzione strategica dell’Asst Sette Laghi alla presenta di alcuni sanitari e dei volontari che affiancano nel servizio in reparto e a domicilio.
Giovanni Verga, presidente dell’associazione nata 13 anni fa a supporto del percorso del fine vita, ha ricordato la volontà degli associati e dei benefattori di fornire alla struttura della Sette Laghi sostegno e mezzi per poter garantire le cure migliori e nel modo qualitativamente più dignitoso. In particolare l’auto sarà a disposizione degli operatori impegnati nel servizio di ospedalizzazione domiciliare, una sorta di ospedale nella propria casa. La macchina donata è ibrida in un’ottica di mobilità sostenibile.
Nel reparto sono arrivati gli arredi nuovi che verranno completati da altre consegne nell’arco del 2024, per ulteriori 20.000 euro di donazioni raccolti grazie al 5 per mille. Fondi che servono anche all’iniziativa “Consegna farmaci e presidi sanitari a domicilio” avviata con continuità dal 2023 , attività garantita grazie alla disponibilità e l’organizzazione dei volontari di Sulle Ali.
Il dottor Fortini ha ringraziato per il prezioso contributo che permetterà di rafforzare un servizio sempre più capillare, così come è diventato apprezzato trasversalmente dalla popolazione l’offerta delle cure palliative. Il direttore socio sanitario Giuseppe Calicchio ha rimarcato il valore del legame di affetto che lega la città al suo ospedale e l’importanza della collaborazione con il terzo settore sempre più strategico nella coprogettazione della sanità futura.
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