A Buguggiate la boxe per aiutare ad integrarsi e relazionarsi

Alcuni ospiti del Centro Accoglienza Straordinaria Hotel Plaza di Varese, richiedenti asilo, sono stati accolti in palestra a Buguggiate alla The Fight Club Gym

Generico 25 Mar 2024

La boxe per aiutare ad integrarsi e relazionarsi. Alcuni ospiti del Centro Accoglienza Straordinaria Hotel Plaza di Varese, richiedenti asilo, sono stati accolti in palestra a Buguggiate alla The Fight Club Gym.

Simone Caristo e Samuele Miele, trainer della palestra, hanno messo a disposizione il loro tempo per offrire alcune lezioni dimostrative sugli sport da combattimento, accogliendogli nel loro bellissimo spazio per alcune settimane consecutive. I ragazzi sono stati accolti con entusiasmo e nemmeno le difficoltà comunicative legate alle diverse lingue di origine si sono rivelate un ostacolo alla realizzazione di una concreta e disinteressata integrazione sul territorio.

Simone Caristo, atleta varesino della boxe, ha loro spiegato fin dal primo momento che la palestra è un luogo dove si apprendono tecniche utili alla difesa personale che non devono essere mai utilizzate per prevaricare sugli altri. Il focus sull’insegnamento del rispetto dell’altro e del proprio sacrificio è particolarmente importante nei confronti dei migranti richiedenti asilo, che dopo l’approdo in Italia si ritrovano, nei centri di accoglienza straordinaria, a dover condividere quotidianamente piccoli spazi affollati e tempi infiniti (spesso più di due anni), in attesa della loro convocazione in Commissione Territoriale, che ha il compito di accogliere o rifiutare la loro richiesta di Protezione Internazionale.

I luoghi di accoglienza collettivi, come il CAS HOTEL PLAZA di Varese, gestito dalla cooperativa Versoprobo, sono luoghi governativi dove i ragazzi, portando con sé la propria storia, la propria cultura, le proprie abitudini, come quelle alimentari, entrano fin da subito in contatto con il senso del limite, imposto per esempio dalla ristrettezza degli spazi, dai tempi di attesa della burocrazia italiana e dalle regole di convivenza in struttura, che impongono per esempio degli orari per il consumo dei pasti, il divieto di cucinare all’interno della struttura e di custodire cibo in camera, l’obbligo di mantenere gli spazi in condizioni igienico sanitarie lontane solitamente dai loro standard abituali di pulizia. Il valore educativo di questi incontri sportivi è stato quindi utile per rimandare il rispetto delle regole anche fuori dalla struttura, dove le norme da rispettare sono plurime e quotidiane.

Generico 25 Mar 2024

Entrare in contatto con una nuova cornice culturale e normativa naturalmente significa, per i ragazzi, accumulare parecchie tensioni e frustrazioni, che si riversano inevitabilmente nelle dinamiche di gruppo all’interno della struttura, che è per questo motivo sorvegliata giorno e notte, tutti i giorni dell’anno. Il centro di accoglienza collettivo è un luogo dove gli operatori educano costantemente i ragazzi alla cultura della tolleranza, e la coltivano loro stessi in prima persona.

Dal momento che il pugilato insegna a controllare impeto e violenza, alcuni soggetti, che sono stati coinvolti in episodi di violenza nei mesi passati, sono stati selezionati per partecipare alle lezioni di boxe, rendendoli soggetti in grado di trasformare i propri errori in momenti di scoperta delle proprie risorse. Dal momento che i ragazzi si approcciavano a una palestra per la prima volta, una volta messi di fronte al sacco da boxe, hanno iniziato entusiasticamente a tirare pugni e calci a casaccio, per cui il prezioso intervento educativo dei trainer è stato fin da subito finalizzato a sottolineare l’importanza di attenzione, coordinazione dei movimenti, equilibrio e misura, soprattutto per non farsi male. Oltre agli esercizi di punching ball e al vuoto, gli allenamenti in coppia proposti da Samuele e Simone hanno permesso inoltre di agevolare la socialità e il contatto tra ospiti di diversa provenienza, tra i quali normalmente c’è incomunicabilità proprio per le loro differenze culturali.

Generico 25 Mar 2024

«Ringrazio enormemente Agostina, presidente della palestra, per l’occasione che ci ha offerto, facendo sentire i ragazzi non diversi dai loro coetanei italiani che portano con sé non solo ferite, ma anche sogni, aspirazioni, entusiasmo e voglia di stare insieme – Sara Riboli, coordinatrice C.A.S. Hotel Plaza (Cooperativa Versoprobo) -. Grazie a una convezione con la struttura, dalla prossima settimana i ragazzi che vorranno iscriversi potranno usufruire dei servizi inclusi nella palestra, tra cui la ginnastica funzionale, il nippon kempo, il muay-thai, ad un prezzo agevolato, che altrimenti nessuno di loro potrebbe permettersi, dal momento che sono tutti ragazzi non lavoratori, in fase di apprendimento della lingua italiana. Come sostiene l’Harvard Boxing Club, “la boxe può insegnarti a incassare i colpi della vita e apprendere come combatterli” e credo che questa frase rispecchi la capacità di resilienza che i migranti devono sviluppare in generale e ognuno attraverso le proprie sfide quotidiane, per vivere in prima persona il proprio processo migratorio».

«Ci vorrebbero più iniziative come queste, da parte di chi ha tempo e spazio da offrire, per far sentire i nostri vicini di casa arrivati da lontano, non ai margini della nostra città, ma al centro della comunità in cui vivono – prosegue Sara Riboli -. Grazie a Fight Club Gym per aver reso i nostri ragazzi visti e non invisibili, ne hanno e ne abbiamo davvero bisogno».

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Pubblicato il 28 Marzo 2024
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