A Gallarate per Filosofarti le architetture di Carlo Moretti
L'appuntamento è per lunedì 4 marzo presso gli Studi Patri di Via Borgo Antico 4
Nel 2016, Park Books pubblicava il secondo, raffinatissimo volume della serie Italo Modern. Architecture in Northern Italy 1946-1976. Tra i tanti nomi dell’architettura italiana del Dopoguerra e del boom che erano qui riscoperti, elegantemente fotografati, e spesso tradotti per la prima volta in inglese e in tedesco, spiccava anche quello decisamente poco conosciuto allora di Carlo Moretti (1931). Eppure, Domus nel 1966 non aveva dubbi. Alla sua prima comparsa sulla rivista (Domus 436, marzo 1966), Moretti era descritto senza esitazioni come “una giovane promessa italiana nell’architettura”. Le bellissime immagini a tutta pagina della sua scuola elementare a Gallarate e di una casa per abitazione nei pressi della stessa città avvaloravano le tesi del redattore.
A Carlo Moretti, architetto gallaratese che ha cambiato il volto della città con le sue creazioni, è dedicata la serata di lunedì 4 presso gli Studi Patri di Via Borgo Antico 4 a Gallarate, Società diretta da Massimo Palazzi e che per l’occasione ha concesso la sede nell’ambito di Filosofarti. Se presso il Maga alcuni mesi fa fu presentato il suo primo volume, questa volta Moretti sarà presentato da Christian Garavello e l’incontro, dal titolo: “L’inesorabile architettura – Passione fra progetti e sogni” verterà sulla discussione intorno ad alcune architetture (costruite e non) di Carlo Moretti, focalizzandosi sul tema del teatro, tema ricorrente nell’impostazione progettuale dell’architetto in vista della pubblicazione del secondo volume del dittico a lui dedicato. Infatti, l’incontro promuove e anticipa il secondo volume che l’architetto Moretti propone per raccontare il suo percorso artistico e progettuale, fra disegni divenuti realtà e altri rimasti nel cassetto dialogando con Elena Brusa Pasquè e Daniele Geltrudi.
Ma non è l’unico evento che gli Studi Patri ospiteranno, con la collaborazione di Matteo Scaltritti. Infatti, il giorno 8 marzo Vincenza Ferrara porterà il suo lavoro presso La Sapienza di Roma e la Associazione VTS Italia alle ore 21.00 parlando del tema: Il nostro invisibile nel visibile dell’arte .
L’Associazione VTSItalia nasce nell’agosto 2017 – da un’esperienza nel campo della perimentazione e della ricerca sul metodo Visual Thinking Strategies avviata già nel 2014 – ponendosi come obiettivo lo studio e l’applicazione di metodi innovativi per l’utilizzo dei patrimoni culturali come strumento per l’apprendimento, la promozione e l’inclusione sociale, il miglioramento delle relazioni interpersonali, la mediazione culturale e la salute.
L’associazione promuove le attività di ricerca scientifica e applicazione del metodo VTS in Italia. La mattina del 9 marzo dopo le ore 10.00 è possibile sperimentare dal vivo la metodologia di Ferrara e della sua associazione proprio nel perimetro del Museo di Via Borgo Antico, previa segnalazione e prenotazione a www.filosofarti.it/prenotazioni.
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