Abbattuti i due pini della piazza di Tradate. Pipolo: “Pianteremo 14 nuovi alberi”
Questa mattina, nonostante le proteste del Comitato "Salviamo gli alberi di piazza Mazzini" i due pini sono stati abbattuti
«Nel primo giorno di primavera, di mattina presto quando la città è ancora vuota, l’amministrazione abbatte i pini sani di piazza Mazzini. Sarà un triste risveglio per Tradate, che si ritrova con ancora meno verde pubblico».
Ha il sapore di un amaro addio il post con cui questa mattina il Comitato per la difesa degli alberi di piazza Mazzini ha dato la notizia dell’abbattimento dei due pini che svettavano nello spazio verde antistante il Municipio.
«Abbiamo fatto di tutto per spiegare agli amministratori la follia di questa scelta, ma sono stati sordi – dicono gli esponenti del Comitato – Tradate non si merita tutto questo!».
Abbiamo chiesto all’assessore all’Ambiente Vito Pipolo il perché di questa scelta: «Quei due pini non c’entravano niente. Sono stati abbattuti perché non rientravano in nessun progetto e non avevano nessuna condizione per esserci in una logica di futuro patrimonio arboreo della piazza».
Mentre il Comitato protesta contro questo “abbattimento ingiustificato di due alberi sanissimi”, Pipolo annuncia che a breve verranno piantumati 14 nuovi alberi, in aggiunta a quelli esistenti in piazza Mazzini: «Piante autoctone – dice – perché si tratta di 9 ippocastani, 5 tigli, 6 platani e due Cedri del Libano».
All’obiezione avanzata dal Comitato che i due Cedri del Libano non sono esattamente piante autoctone, essendo originari del Medio oriente, Pipolo risponde che i due cedri sono un omaggio alla memoria: «Esistevano molti anni fa in piazza, poi sono morti e abbiamo deciso di ripiantarli per un richiamo storico alla vecchia piazza del Municipio».
«Avevano detto che i lavori della piazza avrebbero interessato solo i vialetti e che nessun albero sarebbe stato abbattuto – ribatte il Comitato in un comunicato di protesta contro l’abbattimento dei due pini – Avevano detto che aver omesso la presenza dei due pini dalla planimetria del progetto era una dimenticanza che avrebbero corretto. Peccato però che quando poi il Comitato si è accorto che nel progetto definitivo i due pini non erano ancora stati inseriti, l’assessore all’ecologia Pipolo – nella Commissione territorio del 7 marzo – ha ripetuto come un mantra che i pini sarebbero stati abbattuti perché non autoctoni. Un’affermazione priva di senso per un assessore che dovrebbe avere competenza in materia. L’assessore ignora infatti che quasi il 90% degli alberi di viali e giardini delle nostre città sono alloctoni e che questo è un valore; ignora inoltre che la “pulizia etnica” applicata alle piante oltre a essere inaccettabile, lascerebbe un deserto».
Per gli attivisti che da più di due anni sono sul piede di guerra per la difesa degli alberi di piazza Mazzini, quella di questa mattina è stata una prova di forza dell’Amministrazione: «Sono stati costretti a rifare il progetto della piazza grazie alle oltre 5000 persone che hanno firmato la petizione contro l’abbattimento degli alberi della piazza. Grazie a queste 5000 persone una buona parte degli alberi sono ancora in piedi e stabili nonostante i maltrattamenti subiti durante il cantiere. Ma l’amministrazione ha voluto dare una prova di forza: anziché operare per una riqualificazione della piazza che tenesse conto dell’esistente hanno voluto eliminare i due meravigliosi pini perché di intralcio ai loro piani mentre se solo ci fosse stata la volontà, le modifiche al progetto sarebbero state minime e avrebbero potuto salvarli. Non lo hanno fatto e dovranno risponderne all’intera cittadinanza. Gli alberi sono un bene di tutti non di proprietà degli amministratori di turno che come ladri li sottraggono alla collettività. Fermiamo l’albericidio!».
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