Al teatro di Varese torna Enrico Bertolino: “Tra calcio e politica non c’è partita”

Enrico Bertolino torna a Varese e lo fa con il suo Instant Theatre. «Uno spettacolo in continuo aggiornamento, un cantiere aperto. D’altronde siamo un Paese dove gli spunti non mancano, ne arrivano più dalla politica che dal calcio», racconta il comico e attore milanese che sabato 2 marzo sarà sul palco dell’Apollonio.

«Il teatro è fatto per ridere ma anche per riflettere. Abbiamo bisogno del teatro», un concetto che ripete più volte durante questa intervista. Lo fa mentre parla del tipo di comicità che ama, «quella alla Maurizio Milano, Paolo Rossi, Antonio Albanese. Loro giocano nella Champions League dei comici». E lo fa mentre parla di attualità, dell’intelligenza artificiale: «Non potrà mai sostituire un attore. È sopravvissuto a tutto e sopravviverà anche a questo». La storia insegna sia andata proprio così. «Ad ogni modo – continua -, se potrò realizzare il mio avatar lo mando in vacanza e io vado in giro a fare gli spettacoli, a fatturare, da buon milanese», scherza, ma in realtà sembra sottolineare quanto il palcoscenico sia il posto dove vuole stare il più tempo possibile.

«Ricordo gli inizi, ricordo l’Arlecchino Show Bar di Vedano Olona. Mi esibivo come spalla dieci minuti prima dei Fichi D’India. Non un minuto di più perché poi la gente iniziava a fischiarti, non erano lì per me. Posti come quello o come il Caffè Teatro di Samarate sono da tenere cari. Quando passeggio per Milano mi accorgo che è tutto cambiato, dove una volta c’era il Ciak, il teatro dove ho esordito, oggi c’è un condominio ma senza luoghi di cultura le città muoiono».

E poi ammette: «Sono nostalgico, sono cambiate tante cose. Prima la sfida era tra la TV e il teatro, oggi ci sono anche i social network e la nostra attenzione non è più quella di una volta. Per questo nel mio spettacolo, oltre alle parole, ci sono i video, le foto, la musica dal vivo. Poi c’è un’altra cosa da dire. Fino a qualche anno fa la battuta di un comico durava mesi, anni. Oggi basta che giri una volta su Instagram ed è bruciata, te ne devi inventare una nuova subito».

Quello che non è mai cambiato è la funzione del teatro. Una agorà, un luogo di ritrovo, dove riflettere. E in questo, Enrico Bertolino assicura di non lasciare nessuno deluso: «Il nostro Paese ci offre così tanti spunti che è impossibile portare ogni sera lo stesso spettacolo. Siamo il Paese dove la politica offre più spunti per un comico del calcio. Abbiamo così tanti cialtroni in parlamento che è facile riempire lo spettacolo con battute sempre nuove».

Ad aiutarlo in questo compito c’è la firma di Luca Bottura, mentre la regia è di Massimo Navone con la collaborazione di Enrico Nocera. I video sono di Enrico Bettella, le musiche dal vivo sono di Roberto Antonio Di Bitonto, Raffaele Kohler  e Tiziano Cannas Aghedu. «Avere la musica dal vivo è stata una scelta importante, sono musicisti straordinari. Con loro facciamo un madley di Gaber e Jannacci pazzesco».

E ancora: «Uso le notizie come se fossi un pasticcere, ma devono essere vere. Bisogna usare l’ironia senza diventare ieratici». E il tuo legame con Varese? «Ho più un legame con l’hinterland, è stata una culla importante per il cabaret e spero che continui ad esserlo».

SABATO 2 MARZO 2024 ORE 21:00
ENRICO BERTOLINO
INSTANT THEATRE