C’è un pizzico di Varese alla presentazione del film Nirvana a Milano con Gabriele Salvatores

Tre giovani studenti varesini hanno curato la parte video e fotografica per la presenza di Gabriele Salvatores a Milano, intervistandolo prima e dopo la riproduzione del suo film "Nirvana"

gabriele salvatores

Il 21 marzo 2024, al Palazzo del Cinema Anteo di Milano, ha avuto luogo la proiezione del film “Nirvana” di Gabriele Salvatores in versione restaurata. Prima della visione del film, il regista premio oscar ha onorato la sala della sua presenza, prestandosi ad un’interessante intervista.

A intervistarlo Ludovica Sveva Sambugar, studentessa di Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi dell’Insubria e co-fondatrice, insieme ai suoi fratelli Francesco e Lara Sambugar (anch’essi studenti della nostra università), degli Studi Creativi Morningstar: un’agenzia di comunicazione tutta varesina che ha documentato la serata attraverso foto e riprese con interviste al pubblico.  

L’evento a cura del collettivo artistico NUL, in collaborazione con l’associazione Aurora, ha riportato in auge il primo esemplare di film cyberpunk che il cinema italiano abbia visto. 

“Nirvana” prodotto due anni prima di Matrix, è una curiosità, un esperimento tutto italiano che nasce da Gabriele Salvatores e il suo amore per la fantascienza. La storia ha per protagonisti “Jimi” (Christopher Lambert) e “Solo” (Diego Abatantuono): il primo un programmatore, il secondo la sua creazione. Jimi porta a compimento un videogioco per conto dell’OKOSAMA STARR il cui nome è “Nirvana” e Solo ne è il protagonista. Un virus però, infetta il videogioco e come risultato Solo acquisisce una coscienza umana e comprende che non esiste se non in una dimensione virtuale dove tutto è già prestabilito. Una volta appresa la verità, Solo non può accettare di vivere in un mondo che non è reale, così prega Jimi di cancellarlo prima che “Nirvana” venga prodotto in milioni di copie e distribuito sul mercato. Per farlo, Jimi dovrà percorrere un viaggio ricco di insidie, alleati improbabili, ricordi di amori mai dimenticati e “angeli” che “volano” nella rete, cercando di raggiungere i server dell’OKOSAMA STARR che nel frattempo gli dà la caccia.

Richiami alla filosofia nicciana, i trip visivi e l’estetica cyberpunk che unisce il mondo mistico-orientale alla più avanzata tecnologia e i temi attualissimi nonostante sia un film di quasi trent’anni fa, rendono “Nirvana” un’opera da riguardare con occhi contemporanei, assaporandone il gusto dolce-amaro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Marzo 2024
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