Concessione della Farmacia Comunale di Malnate, Paola Cassina contesta la decisione
L'ex capogruppo della Lega motiva: "Scelta compiuta senza un'adeguata valutazione delle alternative disponibili. La gestione deve essere guidata da principi di responsabilità e trasparenza, orientati al bene comune"
Nel consiglio comunale di Malnate del 28 febbraio, la Giunta ha informato che nel futuro della farmacia comunale ci sarà una concessione (qui l’articolo). A contestare questa decisione c’è Paola Cassina, ex capogruppo della Lega e ora, in vista delle elezioni dopo la scelta di lasciare il Carroccio, risulta come parte del gruppo misto di minoranza. Di seguito il comunicato stampa divulgato nel quale spiega il suo punto di vista sull’argomento.
Nel corso del recente consiglio comunale, tenutosi il 28/02/24, mentre litiga sulla stampa, la maggioranza ha votato all’unanimità per l’adozione di una proposta che prevede l’affidamento della gestione della farmacia comunale a terzi, con un contratto in concessione della durata di 15 anni + 5 di rinnovo.
Questa scelta a giudizio della scrivente Paola Cassina è stata compiuta senza un’adeguata valutazione delle alternative disponibili, trascurando, ad esempio, la possibilità di realizzare sinergie e migliorare l’efficienza attraverso un contratto di rete tra farmacie civiche. Emergono interrogativi legittimi sulla tempistica di questa decisione: perché affrontare tale questione solo a due mesi dalle elezioni, dopo anni di immobilismo politico?
Il processo decisionale solleva dubbi sulla sua trasparenza e completezza. È stato veramente considerato ogni possibile scenario? E se esistono altre soluzioni valide, quali sono state esaminate? È fondamentale esplorare tutte le opzioni disponibili, incluso il modello delle farmacie comunali in rete, che ha dimostrato il suo valore in altre realtà.
È sorprendente notare come le indicazioni provenienti da Confservizi CISPEL Lombardia favoriscano le reti di imprese pubbliche, mentre la direzione presa dall’amministrazione di Malnate sembri divergere da questa visione. Questo suscita domande sulla coerenza delle scelte politiche poste in essere.
La fretta nel procedere con questa decisione, a poche settimane dalle elezioni, solleva interrogativi sui motivi che l’hanno determinata. Perché non attendere, considerando che il prossimo bilancio previsionale è previsto in attivo e si prevedono riduzioni di costi? Questo solleva sospetti sulle reali motivazioni dietro questa accelerazione.
È significativo notare che, nonostante l’affidamento della gestione a terzi, la farmacia continuerà a essere identificata come comunale. Tuttavia, sugli scontrini comparirà il nome del proprietario, che potrebbe essere uno dei tanti operatori del mercato, sottolineando l’ipocrisia di pensare che il solo titolo di “farmacia comunale” identifichi un servizio pubblico. Questo solleva interrogativi sul vero impatto di questa decisione sulla comunità perché di fatto si sta andando a snaturare la sua vera vocazione socio assistenziale per cui era nata come ASPEM farmacia, per rincorrere dei profitti di poco valore che potrebbero tranquillamente essere raggiunti, appunto, attraverso una messa in rete con altre realtà pubbliche, perché si sa l’unione fa la forza, soprattutto nel pubblico.
Sono dell’opinione che la gestione della farmacia comunale debba essere guidata da principi di responsabilità e trasparenza, orientati al bene comune e il miraggio di un mero tornaconto economico non può essere la motivazione che fa da asse a questa scelta. Chiediamo a gran voce di interrompere questo processo decisionale oltre che chiarezza e trasparenza su una scelta che coinvolge l’intera comunità di Malnate e impatterà per i prossimi 20 anni.
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