Controllo del vicinato, a Induno dieci anni di sicurezza e socialità grazie alla collaborazione tra cittadini

Sabato mattina in Sala Bergamaschi l'incontro pubblico organizzato dal Comune e da Acdv-Associazione controllo del vicinato per fare il punto sui dieci anni dall'istituzione di questa esperienza di "sicurezza partecipata" a Induno Olona

Induno Olona - Dieci anni di controllo del vicinato

Si è svolto ieri mattina in Sala Bergamaschi un incontro pubblico organizzato dal Comune e da Acdv-Associazione controllo del vicinato per fare il punto sui dieci anni dall’istituzione di questa esperienza di “sicurezza partecipata” a Induno Olona.  Oltre al sindaco Marco Cavallin e alla referente dell’Acdv per Induno Olona Maria Grazia Coa, sono intervenuti l’assessore Monica Filpa, che segue questa esperienza fin dall’inizio e ha coordinato l’incontro, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e Ferdinando Raffero presidente nazionale dell’Acdv. L’incontro, inoltre, ha visto la presenza di numerosi esponenti delle forze di polizia del territorio e di molti cittadini che hanno partecipato al controllo del vicinato o interessati a questa esperienza.

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A Induno Olona un incontro sui 10 anni di controllo del vicinato 4 di 8

Il Controllo del vicinato a Induno Olona è nato  nel 2014, partendo dalla richiesta di un gruppo di cittadini della zona del quartiere Pezza che, a seguito di una serie di furti subiti, si erano rivolti al sindaco il quale, oltre ad allertare le forze dell’ordine, aveva proposto loro questa nuova modalità di sicurezza partecipata, sulla scorta delle prime esperienze che si stavano muovendo in provincia in quegli anni. Da lì in poi si formarono diversi gruppi, fino a che nel 2020 questa esperienza iniziò a strutturarsi meglio grazie all’attiva partecipazione dei membri dell’Acdv con iniziative per promuovere questa pratica e a coordinare la collaborazione tra i vari gruppi e i loro coordinatori. Ad oggi i gruppi attivi a Induno Olona sono 15 ed è in corso la formazione di altri gruppi.

«Oggi abbiamo ricordato questa importante esperienza che compie 10 anni – ha detto il sindaco Marco Cavallin – Un’esperienza in cui è fondamentale la collaborazione tra Amministrazione comunale e Controllo del vicinato e che, oltre ad aumentare la sensazione di sicurezza, è un ottimo veicolo per promuovere la socialità tra le persone che, con questo strumento, intessono relazioni sociali e diventano un supporto anche per le persone più fragili».

L’importanza del ruolo dei cittadini nella prevenzione degli episodi di criminalità è stata sottolineata anche dal prefetto: «E’ un momento importante per la comunità di Induno Olona perché attraverso questa attività si riconosce nei valori costituzionali della partecipazione e del contributo che ciascuno deve dare al progresso materiale e spirituale della società anche ai sensi dell’articolo 4 della nostra Costituzione. In questo caso i cittadini partecipando a questi gruppi lavorano insieme per segnalare alle forze dell’ordine tutto quello che risulta sospetto, agevolando la loro azione sia di prevenzione che di repressione».

Induno Olona - Dieci anni di controllo del vicinato

Un invito alla partecipazione e ad allargare ulteriormente il controllo del vicinato è venuto da Maria Grazia Coa, che coordina questa esperienza a Induno Olona: «Ad oggi si sono formati 15 gruppi e stiamo lavorando perché ne nascano altri – ha detto – Il nostro è un lavoro silenzioso, fatto spesso di contatti porta a porta, ma è importante e ci auguriamo che nascano altri gruppi per coprire l’intera cittadina di Induno Olona».

«Ecco, ho sottolineato, nel caso volessi mettere qualcosa, che l’incontro odierno è stato organizzato per festeggiare i dieci anni dalla formazione del primo gruppo del controllo del vicinato a Induno, ma anche per poter dare concrete indicazioni da poter usare tutti i giorni per la nostra sicurezza e di quella che di chi ci sta accanto, consentendo di capire ancora meglio il significato e soprattutto il valore della sicurezza e partecipata, che assume oggi un’importanza così grande che la prefettura di Varese ha voluto estendere un protocollo d’Intesa tra le amministrazioni locali e le forze dell’ordine sin dal 2019 per riconoscerne il valore ai fini del miglioramento della qualità della vita e la vivibilità del territorio

Ferdinando Raffero, presidente nazionale dell’Acdv ha invitato a considerare l’importante ruolo del controllo di vicinato nelle relazioni sociali, che diventano un supporto anche per le persone più fragili: «Una modalità partecipativa che in questi anni ha preso sempre più piede in tutta Italia e che agisce sulla coesione sociale, che significa inclusione e lotta al “deserto urbano” che vede tanta gente abbandonata, persone soprattutto di una certa età che vivono in solitudine. Includerle in questi gruppi le aiuta contro questa solitudine e a difendersi, ad esempio, contro le truffe, un tema su cui quest’anno siamo particolarmente impegnati».

Il sindaco ha voluto infine ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno lavorato e stanno lavorando per far sì che il controllo del vicinato funzioni sempre meglio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Marzo 2024
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