Da Cassano Magnago ad un paesino a 1830 metri: “Ecco la nostra nuova vita in montagna”
Luca e Alessandra, 32 e 27 anni, hanno scelto di vivere tra i monti, respirando l'aria buona e frizzantina che regalano i 1830 metri di altezza. "Abbiamo realizzato un sogno"
![Luca e Alessandra ad Aosta](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/03/luca-e-alessandra-ad-aosta-1615386.610x431.jpg)
Lasciare tutto e andare a vivere in montagna, in un paesino con dieci abitanti. È la scelta che hanno fatto Luca e Alessandra che da un anno e mezzo si svegliano circondati dai monti, respirando l’aria buona e frizzantina che regalano i 1830 metri di altezza.
Originari del Varesotto, hanno deciso di lasciare la città per Mandrou, nella valle Ayas, in provincia di Aosta. «Abitavamo in un condominio con cento persone, ora in un paesino con dieci residenti. In città ci sentivamo in gabbia, ora siamo felici», racconta Luca Toja, 32 anni, originario di Legnano parlando della decisione presa insieme alla compagna, Alessandra Zulian, 27 anni, originaria di Casorate Sempione. «Io ho sempre vissuto tra Busto Arsizio e Cassano Magnago, non ci siamo mai pentiti di questa scelta».
«Come siamo arrivati qui? Entrambi abbiamo sempre amato molto la natura. Alessandra è laureata in Scienze dell’Ambiente all’Università Insubria di Varese ed è stata lei la prima a trascorrere dei mesi in montagna, dove aveva trovato lavoro in un agriturismo. Io lavoravo come chef in Svizzera ed ad un certo punto ho capito che anche io desideravo avere il mio posto tra i monti. Lo avevo sempre sognato».
Oggi lavorano entrambi nella ristorazione, in un agriturismo e sono co-gestori della struttura. L’agriturismo si chiama “La Tchavana” ed è situato a 2000 metri all’Alpe Metsan. Hanno imparato a fare il formaggio, le conserve, i salumi e tanto altro. «Quando vivevo in città per andare al lavoro stavo un’ora e mezza in macchina, in coda, oggi ci vado camminando per venti minuti nei boschi», continua Luca.
«Il mio primo lavoro in montagna è stato in un rifugio in Val Formazza, l’ho trovato grazie ad un sito. È stata la miglior cosa che mi potesse capitare, ho capito che prima vivevo in una “gabbia d’oro”. Qui impari ad apprezzare le piccole cose, ad abbandonare la necessità di fare sempre qualcosa per essere qualcuno ed inizi ad apprezzare le piccole cose, a godere dell’alba e del tramonto, a goderti la fatica ma anche il riposo».
Andare a mangiare una pizza, fare un aperitivo, fare la spesa o altre piccole abitudini cittadine, qui diventano “un’esperienza” perché i ritmi della natura cambiano priorità e percezione del tempo. Le distanze non sono più quelle di prima, il supermercato è giù in valle, così come i negozi e altre attività. Ma Luca e Alessandra non sono mai soli. «Il rapporto con le persone qui è speciale, c’è da imparate da tutti. E poi, amici e parenti ci vengono a trovare e trascorrono dei giorni con noi ed è molto bello», continua Luca, «Abbiamo tutte le comodità, compreso Netflix e Amazon, ma non li usiamo mai e ora il sogno è quello di avere una casa tutta nostra per poter continuare a vivere questo sogno».
E a chi vorrebbe fare la loro scelta dice: «È una scelta difficile e non è tutto sempre bello ma se lo si desidera davvero è possibile farcela. Si può iniziare a fare gli stagionali, ad esempio, questa è una zona molto turistica e c’è sempre mancanza di personale. Si può iniziare da lì».
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