Ecco perchè gli Amici della Terra sono contrari alla donazione dell’Isolino Virginia a Biandronno

Isolino virginia

Gentilissimi,

l’associazione Amici della Terra Varese ODV è contraria al fatto che il Comune di Varese doni il proprio sito dell’umanità UNESCO, l’Isolino Virginia, al Comune di Biandronno, nei cui confini amministrativi è presente quest’ultimo.

La proposta di donazione è stata fatta dal futuro candidato sindaco di Varese Matteo Bianchi.
Ebbene, questa proposta appare del tutto denegabile.

Il Comune di Varese dunque dovrebbe pensare più a fare che a sbarazzarsi di una preziosità per non governarla, portando così un vantaggio economico e culturale ai propri cittadini.
Nel recente passato abbiamo fortemente criticato il Comune di Varese che ha fatto un bando legando la Schiranna all’Isolino Virginia, malgrado che tra gli stessi vi sia una differente necessità di gestione.
La Schiranna ha bisogno di avere più turisti mentre l’Isolino abbisogna di avere solo un turismo a numero chiuso.
Si sono legate due entità profondamente diverse tra loro ed ha vinto l’incarico di gestione di questi beni la Phil Bar s.n.c. che, a quanto ci risulta, deve ancora rendere noti i suoi propositi per la valorizzazione dell’importante sito archeologico.

Da questo punto di vista abbiamo chiesto al Comune di dare a quest’ultima società tutte le informazioni circa le problematiche che si sono riscontrate negli ultimi anni per la gestione e l’effettuazione di numerosi interventi per sanare quelle che sono le necessità di avere, tra l’altro, collegamenti elettrici e impianti fognari efficienti.
Inoltre alla società vanno date tutte le informazioni di cui lo stesso (Comune di Varese) dispone circa le questioni culturali ed archeologiche fino ad ora promosse dai Musei Civici di Varese.
La richiesta che ancora quindi facciamo, è quella che il Comune di Varese svolga tutte le attività che lo stesso deve compiere.

Non può certamente fare una nuova gara che faccia presenti le diversità tra Schiranna ed Isolino pretendendo l’effettuazione di progetti di valorizzazione culturale che possano essere innovativi e capaci così di attirare turisti di nicchia.

Da questo punto di vista bisogna che sia evidenziata la necessità di non caricare l’isolino che insiste sopra un impalcato preistorico che potrebbe affondare se schiacciato da un turismo di massa oppressivo.
Diciamo che quindi sono sagge e conformi alla nostra volontà le parole del Sindaco di Biandronno che si è detto contrario alla costruzione di un ponte tra l’isolino e la terraferma.
Approviamo anche la proposta del Sindaco di Biandronno perché il Comune di Varese abbia a sentire il parere dei Comuni rivieraschi.

Al fine della valorizzazione dell’Isolino Virginia, Amici della Terra Varese propone che divenga la pietra più preziosa all’interno di una collana in cui vi siano anche tutte le palafitte preistoriche di cui si fregiano molti comuni del Lago di Varese.

Un sistema di questo genere, se ben congegnato e gestito, sarebbe capace di attirare turisti e di far nascere una economia del territorio e una correlata ragione per la nascita, attenta, di alberghi e ristoranti. Tutto questo è già stato fatto da altri siti dell’Unesco nel mondo, i quali hanno saputo sfruttare il riconoscimento ricevuto da un territorio, per far nascere e fiorire alla sua base una solidità economica.

Ci vorrebbe una intraprendenza e una lungimiranza politica del Comune di Varese che deve governare le risorse di cui dispone senza delegarle ad altri, ma ci vorrebbe anche una imprenditoria che dimostri di avere un pari sentire.
È importante che l’ente che ora gestisce questo bene cooperi con il Comune per il raggiungimento di questo scopo. A questo fine si chiede di organizzare in breve tempo un dibattito pubblico con l’associazione dei Comuni rivieraschi del Lago a cui siano invitati tutti i cittadini con invito scritto pro capite.

Se la sovranità appartiene al popolo, come è scritto nell’articolo uno della Costituzione, anche il patrimonio storico e artistico appartiene al popolo direttamente.
Cosa è il patrimonio storico e artistico? Non è un calcolo matematico: la somma dei musei, delle singole opere, dei monumenti. È, invece, una guaina continua che aderisce al paesaggio – cioè al territorio della Nazione – come la pelle alla carne di un corpo vivo. Questo lo Scrive Tomaso Montanari, storico dell’arte, in un libro polemico e ben documentato dal titolo “Costituzione incompiuta. Arte, paesaggio e ambiente”, editore Einaudi.
Visto che la Soprintendenza, a noi sembra che si sia recentemente resa attiva, faccia controlli esaustivi sull’attuazione di questo articolo della Costituzione.

Non è ora, come dice ancora Tomaso Montanari, che si istituisca una sorta di magistratura del patrimonio, indipendente dalla politica?
Quello che è il perenne conflitto tra lo Stato e le Regioni competenti in materia urbanistica ha portato il consumo del suolo all’8,1 percento della superficie nazionale coperta da costruzioni, contro la media europea che è del 4,3 percento.

Chi deve controllare i controllori e la politica?
Lo stato siamo noi!
Siamo noi a dover essere i custodi del più grande patrimonio artistico che appartiene come fatto spirituale alla civiltà del mondo.

Siamo noi cittadini, che ben consci dei nostri diritti, dobbiamo prenderci coraggio (ed essere attivi e vigili), protestare, a più livelli, per il modo in cui vengono trattati i beni storici della nostra città.
I sindaci dei Comuni del Lago di Varese garantiscano ai cittadini spazi di cooperazione per il progresso del vivere e dell’ambiente e siano promotori di una iniziativa che, come auspichiamo, possa essere lungimirante e restituirci un maestoso e fruibile patrimonio preistorico.
Sarebbe anche giusto ed importante che, oltre l’associazione di Comuni rivieraschi (promossa da noi), venga anche sentito il parere della AQST, per la salvaguardia delle acque del Lago di Varese, affinché si abbia a realizzare quanto da noi proposto.

Il Presidente
Arturo Bortoluzzi

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Marzo 2024
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