Il blitz degli anarchici puntava a bloccare un altro rimpatrio che invece è partito dall’aeroporto di Bologna
La persona per la quale si erano attivati è la stessa persona per la quale si erano verificati tafferugli a Torino quando a fine febbraio un gruppo di anarchici aveva assaltato una volante della polizia
Emergono nuovi particolari su l’incursione avvenuta mercoledì 20 marzo nel piazzale di Malpensa ad opera di un gruppo di attivisti anarchici che avevano l’obiettivo di fermare il rimpatrio di un irregolare in Marocco: innanzitutto, che si erano sbagliati. L’uomo per il quale si erano movimentati, infatti, non si trovava a Malpensa ma era stato portato all’aeroporto di Bologna e da lì rimpatriato in Marocco (nel video il blitz ripreso dai passeggeri).
A Malpensa, sull’aereo Air Maroc in partenza, c’era infatti un altro uomo che aveva ricevuto un ordine di espulsione dal questore di Bergamo. Poco male per gli attivisti anarchici che comunque appartengono alla rete No CPR (che contesta i Centri di Permanenza per il Rimpatrio e contro il sistema delle espulsioni) e che si sono dunque fregiati di un’azione, dal loro punto di vista, valorosa.
Elemento più serio che completa il quadro è però il fatto che la persona per la quale intendevano bloccare il rimpatrio è la stessa persona per la quale si erano verificati tafferugli a Torino. A fine febbraio un gruppo di anarchici aveva assaltato una volante della polizia torinese per liberare un 31enne marocchino in quel momento detenuto dagli agenti.
Si trattava di un uomo sul quale, secondo il quotidiano La Stampa, pendono ben tredici sentenze di condanna, tra cui nove condanne passate in giudicato per vari reati. Ed è lui la persona per la quale gli anarchici avevano violato gli accessi al piazzale di Malpensa salvo che, invece, in quei momenti lo stesso stava decollando da Bologna con direzione Casablanca.
Gli attivisti fermati a Malpensa sono stati trattenuti fino a tarda serata, poi una di loro è stata poi rilasciata con la denuncia di interruzione di pubblico servizio, gli altri si trovano invece in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti. Due si trovano nel carcere di Busto Arsizio e due nel carcere di San Vittore. È attesa per domani la convalida degli arresti.
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