Benvenuta primavera: i bimbi della Valcuvia salutano con un video il “grande albero“
Il tiglio monumentale di Orino, piantato nel 1820, è parte del progetto culturale "Tra le radici: Ciak si gira!" rivolto a far vivere tradizioni e leggende dei luoghi
Immobile, e taciturno. È un amico a cui raccontare, magari nei diversi momenti della giornata, o della vita. Perché il grande albero ne ha “viste tante“, da due secoli a questa parte, e sotto le sue ampie chiome, oggi, i bambini della valle gli rendono omaggio con un video che ha l’obiettivo di non disperdere leggende e racconti che un tempo nonni e nipoti si tramandavano, di generazione in generazione.
È la storia del grande tiglio di Orino, proprio di fianco all’antico cimitero e alla chiesa dedicata a San Lorenzo, diventato protagonista di un progetto dell’Associazione Culturale Valcuvia denominato non a caso “Tra le radici: Ciak si gira!” Che comprende la produzione di quattro cortometraggi sulle leggende del Varesotto, e che ha vinto il bando “Arte e Cultura 2023” della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Del resto, «un albero non è soltanto un albero», cantano i bimbi del coro della Valcuvia.
L’ALBERO
Si tratta del monumentale e storico Tiglio piantato nel 1820 nella piazza di Orino, e trasferito pochi anni dopo davanti alla antica chiesetta di San Lorenzo, dove ancora si trova. Attualmente uno dei più begli alberi del Varesotto, con i suoi 22 metri di altezza per una circonferenza di circa 4, e la sua chioma folta e verdissima offre riparo sicuro e refrigerio d’estate. «Siediti e ascolta», suggerisce il testo della canzone, e infatti viene narrata, con le immagini, una storia parallela che parla di tesori, di estate, di spensieratezza. I coristi più giovani (scuola dell’infanzia e primaria) mettono in scena dei giochi attorno all’albero, per finire in una sorta di caccia al tesoro dentro il bosco vicino.
IL VIDEO
Il video ha visto la partecipazione di “Piccoli cori Valcuvia“ diretti da Margherita Gianola con musiche, arrangiamento e produzione audio Lodovico Saccol e azioni sceniche a cura di CRT “Teatro-Educazione”; bozzetti dei costumi Maria Gianola coordinamento sartoria Teresa Ventura e Giuseppina Foti, regia di Matteo Ballarati& Federica Crippa prodotto da Associazione Culturale Valcuvia Aps-Ets grazie alla cooperazione delle quattro socie del direttivo: Giuliana Cassarà, Margherita Gianola, Serena Pilotto e Nicoletta Pozzi. Grazie alla collaborazione di tutti i genitori e delle famiglie dei coristi. Un ringraziamento al Comune di Orino che ha permesso le riprese attorno al Tiglio secolare, albero monumentale della Regione Lombardia. “Un ringraziamento al Comune di Azzio nella cui area sono state registrate le scene sui prati attorno alla ditta organaria Mascioni. Con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comunità Montana Valli del Verbano, Comune di Varese, Comune di Azzio, Comune di Orino, Comune di Cuvio e Comune di Sesto Calende. Con il Contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto e della Concessionaria Marelli & Pozzi“, spiegano dalla regia del progetto. Il video è stato registrato ad Azzio e a Orino (Varese) il 14 maggio 2023.
IL PROGETTO
Con il progetto “Tra le radici: ciak si gira!”, l’Associazione Culturale Valcuvia intende continuare la proposta educativa attuata con lo spettacolo “Tra le radici germogli”, offrendo alla comunità quattro cortometraggi musicali di circa 4 minuti l’uno. Otre al video dell’albero, sono stati girati altri tre cortometraggi: “Di fantasmi e di cani“, con una canzone che racconta della bellissima principessa Manigunda che nell’VIII secolo, per tener fede ad un giuramento, prese i voti e fece costruire un monastero a Torba, dove visse con il suo cagnolino fino alla morte; “Preja Buia“, che tuttora si può ammirare presso Sesto Calende: un monumento naturale all’amore che salva e protegge. L’argomento, insieme delicato e greve, è stato trattato; “Ciao sono Giuanin“ dove l’istrionico personaggio di “Giuanìn senza pagüra” si presenta come un simpatico scansafatiche amante delle feste e della compagnia, incalzato dagli amici che, se da un lato cercano di farlo rimanere con i piedi per terra, dall’altro sollecitano la sua parte burlona, invitandolo a «farli divertire» fra le immagini girate ad Arcumeggia.
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