Arte
Le opere di Angela Grimoldi e Loris Ribolzi all’Oratorio seicentesco di Buguggiate
Si intitola “Sguardi verso la croce” la mostra in programma il prossimo fine settimana nel piccolo scrigno d’arte sacra dedicato a S. Giovanni Battista che si torva nel centro storico del borgo. La mostra organizzata da “Obiettivo Cultura”
Si intitola “Sguardi verso la croce” la mostra in programma il prossimo fine settimana nell’Oratorio seicentesco di Buguggiate, un piccolo scrigno d’arte sacra dedicato a S. Giovanni Battista e che si torva nel centro storico del borgo (nella foto). L’appuntamento culturale vedrà l’esposizione delle opere di Loris Ribolzi, scultore in grado di sublimare l’idea artistica attraverso abbinamento di svariati materiali, e i lavori di Angela Grimoldi, artista anch’essa varesina di una vena pittorica che ha subito la contaminazione del grande Renato Guttuso.
La mostra, che si terrà nei giorni del 23 e 24 marzo (sabato 14.30 – 19.45; domenica 10-12.30, 14.30-19.15, ingresso libero, via A.Diaz Buguggiate) è organizzata da “Obiettivo Cultura“, «gruppo di persone», raccontano i fondatori «nato a Buguggiate una quindicina d’anni fa con il patrocinio di Parrocchia e Comune, e che si pone come obiettivo quello di stimolare e promuovere l’amore per l’arte, la musica, la letteratura, il cinema…la cultura a 360 gradi».
ORATORIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Nel 1676 fu edificato l’oratorio di S. Giovanni Battista, situato nel centro storico del paese, a spese di Francesco Peruconi, come risulta da un atto notarile. Si tratta di un edificio sacro ad una sola navata con soffitto a cassettoni ed un solo altare; unico suppellettile sacro: l’effige lignea di S. Giovanni Battista. L’edificio è a pianta quadrata, leggermente trapezoidale avendo il frontale obliquo, dotato di un piccolo presbiterio con volta a botte. Le decorazioni sono molto sobrie, attualmente la ridotte o quasi cancellate. Rimane al centro della volta del presbiterio una rappresentazione di simboli eucaristici. A destra dell’ingresso un’acquasantiera in pietra di forma ottagonale, lavorata a mano. Il pavimento è in cotto. Sulla facciata esterna rimandano le tracce di una croce e di alcune decorazioni. Sopra il tetto è collocata una cAmpana per il richiamo dei fedeli alle funzioni. L’edificio non avrebbe niente di particolare, che sia almeno rimasto oggi, al di fuori della sua pianta abbastanza inconsueta, se non fosse stato il centro di una vita associativa espressa dapprima con la formazione della Confraternita del S. Sacramento e successivamente da quella del S. Rosario.
(informazioni tratte dalla pagina del Fai – Fondo ambiente italiano)
OBIETTIVO CULTURA – LA PAGINA FB
info – obiettivocultura@gmail.com