“L’intelligenza artificiale di Dostoevskij” alla Liuc di Castellanza
Il libro offre una riflessione a tutto tondo sull’evoluzione della conversazione uomo-macchina ma è soprattutto un dialogo a più voci su come interpretare i rapidi cambiamenti in atto. L'appuntamento è per il 27 marzo

Proseguono gli appuntamenti all’Auditorium della LIUC di Castellanza del ciclo di incontri “Conversazioni in Biblioteca”. Mercoledì 27 marzo alle 17:30 è in programma “L’intelligenza artificiale di Dostoevskij”, il libro del professor Luca Mari, con il contributo di Daniele Bellasio, Francesco Bertolotti, Alessandro Giordani, edito da Il Sole 24Ore.
Il volume propone una riflessione a tutto tondo sull’evoluzione della conversazione uomo-macchina, alla luce delle recenti evoluzioni tecnologiche. Ma è soprattutto un dialogo a più voci su come interpretare i rapidi cambiamenti in atto e un invito ad un confronto sull’impiego responsabile di queste tecnologie, nel rispetto dei valori che contraddistinguono l’essere umano, facendo dialogare cultura umanistica e cultura tecnico-scientifica senza paura di guardare al futuro.
Intervengono all’incontro: Luca Mari, professore Ordinario di Misure elettriche ed elettroniche, LIUC Daniele Bellasio, vicedirettore Sole 24Ore Francesco Bertolotti, ricercatore LIUC Alessandro Giordani, professore Ordinario di Logica, Epistemologia e Filosofia della Scienza, Università Cattolica di Milano. Maggiori informazioni qui
Il libro
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale Generativa sta cambiando il nostro modo di percepire la realtà: è la cosa più simile a un incontro con un’entità aliena che sia capitata al genere umano e, per quanto ne sappiamo, nessuno si è mai trovato finora in questa situazione. La paura dell’ignoto è naturale, ma lo stupore per la novità può essere più forte.
Questo libro esplora le possibilità di un futuro in cui saremo in grado di dialogare con intelligenze artificiali come ChatGPT e Bard. È un viaggio alla scoperta di noi stessi e della nostra umanità, che non richiede competenze tecniche o matematiche, ma che magari ci farà respirare la bellezza di terre poco esplorate al confine tra “cultura tecnico-scientifica” e “cultura umanistica”, e che potremo abitare se saremo saggi nelle decisioni che prenderemo: insieme con gli alieni che ci siamo costruiti.
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