Lo scrittore Sandro Bonvissuto incontra i detenuti del carcere di Varese
Un'iniziativa inserita nel Progetto “Un passo alla volta” promosso e gestito da Oblò Teatro e Associazione 100venti per "Incontrarsi grazie a un libro"

Un incontro all’interno del carcere di Varese nella mattina di lunedì 18 marzo quando si è tenuta la presentazione del libro “Dentro” di Sandro Bonvissuto (ed. Einaudi). Un iniziativa inserita nel Progetto “Un passo alla volta” promosso e gestito da Oblò Teatro e Associazione 100venti con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto e voluto dal Direttore della Casa Circondariale di Varese Carla Santandrea e dal Capo Area Pedagogica della stessa Domenico Grieco. All’incontro hanno assistito il Consigliere Regionale Samuele Astuti, tre ragazzi della Consulta Provinciale, gli insegnanti del CPIA2 di Varese e alcuni operatori della comunità esterna.
“L’obiettivo di questa iniziativa è incontrarsi (scrittore, detenuti, studenti, operatori) in carcere grazie a un libro. Mettere in relazione persone che vivono dentro e fuori il carcere, che provengono da contesti sociali e culturali differenti, da storie di vita distanti. E’ un modo come altri di dare un po’ di concretezza all’art. 27 della Costituzione, quello in cui si riconosce la funzione rieducativa della pena, mettendo in relazione chi sta dentro e chi sta fuori dal carcere. Incontrarsi con un libro che racconta l’incontro tra due mondi e la contaminazione degli ambienti, con la scrittura come mezzo per lasciare un segno di sé. Un esempio di felice collaborazione tra la Casa Circondariale di Varese e il territorio”, sottolineano gli organizzatori.
“Dentro” è un libro che tocca le corde dell’anima. L’esistenza di un uomo raccontata a ritroso, dall’età adulta all’infanzia, attraverso tre momenti capitali della sua vita: l’esperienza del carcere, la nascita casuale di una grande amicizia, il giorno in cui, imparando ad andare in bicicletta, scopre all’improvviso come è fatto suo padre.
Narrare l’esperienza cruda del carcere significa apprezzare con uno spirito diverso tutto ciò che odora di libertà e di vita. E’ l’esperienza di chi deve combattere con la variabile tempo e con una convivenza forzata. Il carcere rappresenta il muro tra ciò che sta fuori e ciò che vivono il protagonista e i suoi compagni di cella dentro. Dentro è il posto dove le gioie e i dolori di quando si è bambini pulsano più forti, destinate a rimanere per sempre. L’autore trascina il lettore in lunghe e appassionate riflessioni sul tempo, sullo spazio, sulla vita e sulla morte. Con un linguaggio coerente e lirico, Bonvissuto ci porta dentro il mondo di questo singolo essere umano che noi tutti siamo. Sandro Bonvissuto ha 54 anni, fa il cameriere in una Osteria romana ed è laureato in Filosofia. Ha vinto il Premio Chiara nel 2013.
“L’iniziativa – sottolinea la Direttrice Carla Santandrea – ha l’obiettivo sia di avvicinare i detenuti alla cultura, che di far incontrare la comunità esterna con i detenuti presenti in questa struttura. L’interazione tra i detenuti e lo scrittore Sandro Bonvissuto ed il mondo esterno oltre agli stimoli culturali che ha prodotto, ha suscitato interesse e coinvolgimento nei detenuti, realizzando una mattinata ricca di emozioni per tutti i partecipanti”.
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