“Parità di genere e pari opportunità sono ancora parole vuote”, Danilo Sacco racconta le sue donne coraggiose
L'autore in tour a Tradate, Gallarate e Castano Primo per presentare la sua nuova opera. Ecco tutte le date e un'intervista su come è nato l'ultimo libro
Nel tour di presentazioni del nuovo libro Donne senza paura – Vite coraggiose per i diritti e la parità di genere, l’autore Danilo Sacco farà qualche tappa nel Varesotto e nell’Alto Milanese: giovedì 14 marzo a Tradate, sabato 16 marzo a Gallarate e sempre sabato 16 marzo a Castano Primo.
A Tradate, alle 20:45 sarà ospite della Biblioteca Frera in un dialogo con la professoressa Rita Guarini dell’Istituto ITE Montale, con letture di stralci del libro a cura di alcuni studenti dell’Istituto.
A Gallarate, sabato dalle 10 alle 12, incontrerò i lettori e autograferà le copie del libro alla Biblos Mondadori.
A Castano Primo, sabato alle 17:30 presenterà il libro a Villa Rusconi, in un incontro organizzato dall’amministrazione comunale nel quadro degli eventi “Marzo in rosa”.
Pubblicato da Odoya il 23 febbraio, Donne senza paura – vite coraggiose per i diritti e la parità di genere racconta vite al femminile di tutti e cinque i continenti che hanno impresso svolte epocali nella conquista di diritti civili, infrangendo tabù, trasgredendo consuetudini e (talvolta) leggi, sfidando la condanna sociale. Donne emerse a dispetto di ostacoli e stereotipi, lasciando la propria impronta indelebile nel cammino verso la parità di genere.
Tra queste, Franca Viola, prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore e a far condannare l’uomo che l’aveva rapita e violentata. Theresa Kachindamoto, figura simbolo in Africa nella lotta contro la piaga delle spose bambine. Rosa Parks, universalmente riconosciuta come la Madre dei diritti civili. Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, ricevuto per il suo impegno per l’affermazione del diritto all’istruzione delle donne. Kathrine Switzer, che ha aperto la strada alla partecipazione delle donne nelle discipline sportive riservate ai soli uomini.
Sunitha Krishnan, attivista indiana contro la tratta di bambine destinate alla prostituzione. E, ancora, Marie Curie, Kate Sheppard e le sorelle Mirabal, al cui sacrificio è dedicata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Un volume interamente dedicato a donne coraggiose diventate simbolo dell’ancora incompiuta emancipazione femminile. Donne senza paura non è tuttavia un saggio bibliografico. La vita delle donne incluse nel libro è raccontata in modo accurato, ma si legge come un romanzo.
Le tue precedenti opere erano saggi, prima di finanza e poi sociologici o storici. Com’è nato il cambio di rotta?
«Da tempo in realtà desideravo cimentarmi in un romanzo storico. Non si era mai presentata l’occasione e, in ultimo, ero assorbito da tematiche che abbracciano fenomeni sempre esistiti, ma in forte espansione, quali sono le fake news e il complottismo. Dopo tre libri su questi temi ho ritenuto concluso quel ciclo. Era tempo di nuove sfide letterarie».
Perché un libro sulle donne?
«Una sera, era la vigilia di Natale del 2022, mi sono imbattuto in un breve articolo di stampa nel quale era citata Rosa Parks. Ho ripescato dai ricordi quella donna coraggiosa e ho iniziato a scrivere di lei: istintivamente e senza freni. In pochi giorni avevo messo insieme una cinquantina di pagine word e il materiale per scrivere un romanzo incentrato sulla vita di Rosa Parks. Nello stesso tempo c’erano altre donne coraggiose che avrei voluto raccontare. E così è nato questo libro, che è una galleria di figure femminili straordinarie che hanno lottato per i diritti civili».
Con quali criteri hai scelto le donne che racconti nel tuo libro?
«Quando ho iniziato a scrivere non ho adottato un criterio, che non fosse quello generico del coraggio. Ho scritto di donne che poi non sono incluse nel libro proprio per questo. Man mano ho circoscritto il coraggio finalizzato alla conquista di diritti, ho voluto rappresentare donne di tutti e cinque i continenti e che hanno lottato in vari ambiti: il diritto di voto, all’istruzione, allo sport, a scegliere chi sposare e così via».
A che punto siamo, secondo la tua opinione, con la battaglia per la conquista di una nuova consapevolezza, maschile e femminile, del ruolo delle donne nella società?««
«A livello globale siamo lontanissimi. In pochi territori più avanzati, cito la Scandinavia o la Nuova Zelanda, il tema non si pone più, non esistono distinzioni sociali o salariali, nessuno parla di “quote rosa”. Da noi, come buona parte dei Paesi più avanzati, vedo una stucchevole ipocrisia latente. La parità di genere e le pari opportunità sono parole vuote, finte. Le discriminazioni sono sotto gli occhi di tutti. Un vero cambiamento potrà avvenire solo quando cambierà la mentalità maschile e su questo versante bastano un paio di osservazioni per dimostrare quanto la meta sia lontana. Basta osservare l’uso del corpo della donna nella pubblicità, o constatare che il fenomeno letterario degli ultimi mesi in Italia è un best seller dove viene teorizzato il ruolo domestico delle donne e le femministe sono definite moderne fattucchiere».
Qual è la donna che secondo te, incarna di più i valori di indipendenza, forza e coraggio?
«Decisamente difficile scegliere. Dovendo farlo, direi Marie Curie. Una donna che ha conseguito successi straordinari lottando, da sola e sistematicamente, contro ostacoli e stereotipi, discriminazioni di genere e razziali, infine pagando con la vita i rischi nei quali era incorsa negli esperimenti che condussero alla scoperta del radio e alle sue applicazioni mediche».
CULTURA E LIBRI: “DONNE SENZA PAURA” DI DANILO SACCO (soroptimist.it)
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