Per la sparatoria di Caravate la Procura apre un fascicolo, l’arma che ha sparato è una pistola
Il procuratore Gustapane: “Accertamenti medico legali in corso". Non appena possibile il ferito verrà ascoltato dal pubblico ministero. Al setaccio l'area attorno al cementificio dove spesso avvengono episodi di spaccio al minuto
La Procura della repubblica di Varese sta indagando su quanto avvenuto nella serata di martedì a Caravate, nella strada secondaria che si dipana dalla sp1 “dir“ che si trova esattamente dietro il cementificio e che, se percorsa, immette nei pressi della sp 394: qui è stato trovato un uomo di origini marocchine di 36 anni ferito da un colpo d’arma da fuoco.
Il proiettile ha colpito l’uomo fra la parte superiore della coscia e la zona bassa del gluteo sinistro e per questo il ferito si trova tuttora ricoverato all’ospedale di Varese: non appena sarà possibile verrà interrogato dal pubblico ministero che si sta occupando del caso.
Lo conferma in tarda mattinata il procuratore della repubblica di Varese Antonio Gustapane che conferma come siano stati disposti accertamenti medico legali sull’accaduto.
Non è chiaro, o nulla viene detto, circa le ipotesi investigative che risultavana tuttavia già poco dopo i fatti piuttosto chiare dal punto di vista della dinamica: il colpo sparato o nel corso di un tentativo di fuga in uno dei campi e dei boschi che costeggiano la Provinciale, o un ferimento avvenuto altrove con accompagnamento della vittima da parte di qualcuno non distante dall’ospedale di Cittiglio.
L’arma utilizzata per il ferimento sarebbe una pistola. L’uomo colpito è un irregolare di origini marocchine noto alle forze dell’ordine. La zona dove è stato trovato il 36enne, a terra e sotto una pioggia battente, è nota per lo spaccio al minuto: non ci sono telecamere e l’area si presta a traffici per via della presenza di numerose strade che si dipanano dalle rotatorie che fungono da imbocco alla zona industriale.
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