Prosegue lo sciopero alla Hupac. Cub Trasporti: “La lotta continua”
Secondo giorno di astensione dal lavoro allo scalo merci di Busto Arsizio-Gallarate indetto dal sindacato autonomo: "Aumenti di stipendio irrisori e l'accordo sui Dpi va sottoposto ai lavoratori"
Prosegue anche nella giornata di oggi, mercoledì, lo sciopero dei lavoratori dell’Hupac di Busto Arsizio indetto dalla Cub Trasporti. Nella giornata di ieri è stato un susseguirsi di dichiarazioni a partire dal sindacato autonomo, passando per la società con il suo direttore Roberto Paciaroni, fino alla nota inviata dai sindacati confederali che non hanno aderito alla protesta.
Tuttavia il Cub, che sostiene una partecipazione alla protesta più ci tiene a fare alcune precisazioni: «Apprendiamo da comunicati stampa sia della direzione aziendale che da parte dei sindacati confederali alcune inesattezze e accuse alla lotta dei lavoratori.Per questo ricordiamo che, mentre il salario dei lavoratori ha subito una perdita di valore di oltre il 15% in base all’inflazione, nell’ultimo bilancio Hupac (società svizzera) ha registrato 7.6 milioni di franchi di utili nel gruppo e oltre 1.2 milioni di euro in Hupac spa di Busto Arsizio. A questo si aggiunge che nonostante i continui aumenti delle condizioni lavorative, il premio aziendale PDR è praticamente inesistente».
I sindacalisti del Cub sostengono che «l’ultimo aumento contrattuale avvenuto a ottobre 2023, ha portato nella busta paga dei lavoratori la grandiosa cifra di 19 euro lordi di aumento e che mentre la direzione di Hupac ci chiedeva di sospendere l’iniziativa legale per il riconoscimento del lavaggio indumenti di lavoro DPI, ha poi sottoscritto con Cgil-Cisl-Uil un accordo che nella sostanza nega gli arretrati e vanifica nei fatti ogni obbligo aziendale».
Infine i sindacalisti della linea dura aggiungono che «ogni accordo aziendale per poter essere valido deve essere sottoposto all’approvazione dei lavoratori. Ora invece azienda e sindacati confederali negano questo diritto nonostante la richiesta di referendum di oltre il 50% dei lavoratori interessati. Se l’accordo fatto dai confederali è così bello perchè non lo mettono al voto dei lavoratori interressati?».
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