Roberto Grassi: “Mill sarà pronto tra tre anni ed è l’unione del sapere e del saper fare”
Il presidente di Confindustria Varese racconta le caratteristiche del progetto, i tempi, i contenuti, le relazioni con i territori e le esperienze virtuose in Italia e all'estero. "È un unicum grazie alla relazione tra il nostro sistema e la Liuc"
“Ci vorranno tre anni, ma il lavoro a Castellanza sta procedendo bene”. Il presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi, esprime tutto il suo ottimismo per un progetto storico per tutto il territorio e oltre. Sono mesi che l’associazione organizza e partecipa a eventi per presentare le nuove iniziative e ora siamo ai passaggi finali anche rispetto all’iter amministrativo.
Come è andato e sta andando il tour per la presentazione del piano strategico Varese 2050?
«Molto bene. Il piano strategico è un lavoro che abbiamo fatto in coerenza con quanto deciso nella nostra assemblea. Interessa tutto il territorio ed è inclusivo per tutta la provincia. Si sviluppa su cinque linee e Mill è il primo punto. Il tour è un successo e abbiamo un giudizio molto positivo. È partito dalla base, con tutti i protagonisti del territorio intorno al tavolo. Con noi si sono seduti esponenti del mondo economico, del lavoro, dell’informazione insieme con amministratori e giovani che sono i principali attori del progetto. Le persone che hanno partecipato alla realizzazione del piano hanno visto recepite molte idee che sono uscite dagli incontri. Una riprova è il fatto che molti temi e parole vengono riprese e utilizzate in diverse occasioni».
Uno dei risultati di quel piano è Mill, come è nata l’idea?
«Nei vari workshop fatti per il piano strategico sono uscite idee e proposte. In tutti i tavoli è emersa l’esigenza di un’unica sede come luogo contenitore dei progetti di Confindustria. La Liuc, gli ITS, la formazione sono elementi centrali della nostra azione. In seguito a questa riflessione abbiamo avuto la possibilità di acquisire l’area di fianco all’università. Complessivamente stiamo parlando di oltre 120mila metri quadri compreso l’ateneo. Quella nuova su cui si svilupperà Mill è circa la metà. Ma quel che conta è che si triplicheranno i contenuti. Crescerà il campus e con questo le attività sportive. Confindustria porterà tutti gli asset tra cui l’Innovation hub e le varie partecipazioni».
Mill nascerà e si svilupperà rigenerando e riqualificando un’area, oggi abbandonata, all’interno del territorio che già ospita l’università Liuc. Che tipi di rapporti avranno le due realtà e come il nuovo centro interagirà con la città?
«Trent’anni fa con la nascita della Liuc si diede la massima attenzione alla relazione con Castellanza e lo stesso si è fatto ora con Mill. Abbiamo messo il parco, che realizzeremo, a disposizione della comunità dimostrando concretamente cosa sia uno spazio inclusivo. Valorizzeremo l’asset del fiume Olona creando una darsena aperta per i cittadini e una zona verde con infrastrutture sportive. Diventerà il centro verde della città. Inizialmente c’era una preoccupazione per la viabilità. Su questo abbiamo provveduto con uno studio sulla mobilità per recepire le problematiche e arrivare ad interventi per risolvere problemi di traffico. Verrà riqualificato anche un terreno che aveva acquisito il Comune estendendo così l’area verde. Quanto alle relazioni con l’università queste sono eccellenti e ci saranno sinergie a tutti i livelli».
Mill è stato definito una “Fabbrica del sapere e del saper fare”, una cabina di regia di competenze e servizi con la funzione di acceleratore di imprenditorialità. Quali sono i principali settori su cui si concentrerà?
«All’interno di Mill trasferiremo gli uffici di Confindustria. Ci saranno grandi sale che potremo utilizzare sia per l’associazione che per la LIUC e anche per le nostre aziende associate. A questi si aggiungeranno degli spazi fisici per aule didattiche degli ITS che rispondono al bisogno di formazione. Altro aspetto sono aree per le start up che avrebbero a supporto l’università e il sistema di Confindustria. Nella nostra provincia abbiamo tanti settori merceologici e per questo sviluppiamo un lavoro sui cluster e di filiera come nel caso del settore aerospaziale. Mill sarà il cluster dei cluster»
Il progetto “VarESG”, presentato recentemente da Confindustria Varese per la realizzazione di un hub della sostenibilità per guidare le imprese nella transizione ambientale, si svilupperà all’interno del Mill?
«“VarESG” è un progetto di Confindustria e con Liuc sarà all’interno di Mill. Stiamo guardando al futuro e non possiamo prescindere dalla sostenibilità e transizione ambientale. Quanto lo faremo meglio e presto tanto più il futuro sarà roseo»
Dopo l’atto di indirizzo con il quale il consiglio comunale di Castellanza ha dichiarato di condividere gli obiettivi del progetto Mill, l’obiettivo era di terminare l’iter burocratico (variante al Pgt e Valutazione di impatto ambientale) alla fine del 2023. L’obiettivo è stato raggiunto? Quali saranno i prossimi passi per la realizzazione di Mill?
«Stiamo lavorando bene insieme e abbiamo recepito le richieste dell’amministrazione comunali a seguito di loro passaggi interni. Due esempi sono il piano della viabilità e l’area acquisita di loro proprietà. Questo ci ha fatto rivedere il nostro piano, ma è stato positivo perché siamo arrivati a proposte interessanti per la cittadinanza e siamo contenti. Il master plan entrerà nelle varie commissione e da lì si arriverà alla variante del piano attuativo dell’area. Il sindaco Mirella Cerini ha spiegato bene che tutto quello che realizzeremo sarà fatto senza usare un solo metro cubo in più di volumetria. Non si stanno negoziando superfici per fare speculazioni edilizie. Rigeneriamo gli spazi. Una volta arrivati al piano avvieremo un contest con un numero di architetti selezionati di cui faranno parte anche giovani. Questo sia per la residenza che per gli uffici. I tempi saranno legati a due priorità: gli uffici di Confindustria e la rigenerazione degli spazi pubblici. Ci vorranno tre anni di lavoro, ma tutto dipende dal Comune. Speriamo arrivi presto la risposta. Sulla residenza dovremo lavorare per il coinvolgimento di qualche operatore del settore».
Mill è la classica esperienza Glocal, guarda al nostro territorio ma anche fuori. Perché questo progetto dovrebbe fare sistema e attrarre esperienze?
«C’è stata una grande condivisione ed è una decisione di tutti. È la vera forza di Mill, parte dal basso, dalla base ed è venuta spontanea. Per quanto riguarda le realtà extra territoriali sarà attrattivo perché è un unicum grazie alle competenze del nostro sistema sia locale che di network dove partecipiamo. Stiamo lavorando per rendere tutto il nostro territorio attrattivo. Un esempio è il patto per le arti con il Maga, Volandia e progetti come ESG».
Sull’asse pedemontano sono già presenti dei centri dedicati all’innovazione (vedi Como Next, il Km rosso a Bergamo e Mind il distretto dell’innovazione di Milano) mentre altri stanno nascendo (vedi la Smartt Valley di Fondazione Ergo che sarà inaugurata sabato prossimo a Daverio). Qual è la strategia di collaborazione di Mill con gli altri centri di innovazione per evitare di sovrapporsi?
«Vogliamo mettere in rete tutte le iniziative a livello locale modificando il modello e rendendolo seriale per la crescita in parallelo anche con altri centri che sono citati nella domanda compreso H-farm. Non vogliamo sovrapporci a nessuno, ma valorizzare le esperienze di tutti noi guardando anche all’estero».
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