Roberto Stella primo medico a essere ucciso dal Covid: listato a lutto il portale dell’ordine professionale

Il Presidente della Federazione degli Ordini ricorda il sacrificio di tanti medici e rilancia il dovere di difendere il servizio sanitario. Anche il professor Dentali, Presidente di Fadoi, richiama il dovere di strutturare meglio ospedali e territorio

Generica 2020

Portale listato a lutto oggi, 18 marzo, per la Giornata nazionale per le vittime del Covid. La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ricorda così le vittime tra cui il medico di medicina generale di Busto Arsizio Roberto Stella, primo medico a perdere la vita a causa del virus SarsCoV2.

L’allora Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Varese morì l’11 marzo 2020 all’ospedale di San Fermo della Battaglia per l’aggravarsi della malattia contratta mentre svolgeva il proprio lavoro. La sua figura è stata ricordata dal Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, in occasione della IV Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime della pandemia da coronavirus. La Federazione conta 383 colleghi vittime del virus.

«Da quattro anni, dall’11 marzo del 2020, quando morì Roberto, il nostro Portale è listato a lutto  – ha ricordato Anelli – e oggi anche le bandiere della nostra sede sono abbassate a mezz’asta. Ora l’emergenza è finita, grazie all’impegno di tutti, dei medici, degli operatori sanitari, delle istituzioni, dei cittadini, grazie a strumenti come i vaccini e i farmaci. Il modo migliore di onorare coloro che non ci sono più è fare tesoro delle lezioni apprese, e non farci trovare mai più impreparati a fronte di una eventuale nuova emergenza. Oggi  è il giorno della memoria di un periodo difficile, che ha visto il nostro Servizio sanitario nazionale, all’inizio, impreparato ad affrontare un virus sconosciuto. Ma è anche il momento di riconoscere la grande capacità che la scienza, i medici, i professionisti hanno avuto nel mettere in piedi una strategia per curare le persone e per uscire dalla pandemia. È il tempo di rivendicare, come professionisti della salute, quel ruolo essenziale, che ha tenuto insieme il Servizio sanitario nazionale e il sistema paese. È questa la lezione che il Covid ci lascia: dobbiamo sostenere il nostro SSN, valorizzare i suoi professionisti, dare forza al lavoro in team delle professioni in ospedale come sul territorio, per garantire la salute di tutti. Per realizzare, insieme, quel sogno di un SSN equo, universalistico, solidale, in grado di reggere alle crisi e di garantire sempre il diritto alla salute, che è la base e il fondamento degli altri diritti ed elemento essenziale per l’avanzamento anche economico e per ogni tipo di progresso».

Anche il presidente della Federazione dei medici internisti (Fadoi), Francesco Dentali, Direttore del Dipartimento di Medicina dell’ospedale di Varese sull’importanza di una sanità preparata ed efficiente: «Dalla pandemia, abbiamo tutti imparato moltissimo, ma molto c’è ancora da fare per organizzare al meglio la nostra sanità. Se vogliamo che il virus non rialzi più la testa occorre continuare la sensibilizzazione sull’importanza della vaccinazione nelle fasce di popolazione anziana e fragile che ancora oggi corrono molti rischi qualora dovessero contrarre il virus. Occorre poi lavorare per rendere i nostri ospedali più duttili e in grado di reagire prontamente a possibili nuove fasi critiche. Inoltre, la nostra assistenza territoriale va potenziata nel suo ruolo fondamentale di filtro. Per queste ragioni sarà fondamentale utilizzare al meglio le risorse del Pnrr. Inoltre, auspichiamo che  sia messa in atto la revisione del Dm 70/2015 sugli standard ospedalieri in correlazione al Dm 77/2022 sugli standard territoriali in modo da creare quella reale sinergia tra ospedale e territorio da troppo tempo attesa».

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Pubblicato il 18 Marzo 2024
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