Samarate, il degrado e il disagio giovanile

Fratelli d'Italia parla di "ansia e paure" che attraversano la popolazione, dopo le ultime notizie di cronaca. Un tema che ritorna e divide, ma su cui le risposte restano ancora da definire

Samarate generica

Che aria tira a Samarate, di questi tempi? Davvero c’è una qualche forma di emergenza sociale, nel senso letterale di situazione che emerge rispetto ad altre realtà?

La domanda apparirà forse peregrina, ma la riflessione viene rilanciata anche in queste ore.
Tema riaperto da Fratelli d’Italia che ha organizzato per domenica un flash mob contro il degrado e per dire «No al disagio giovanile». Un momento simbolico per dire «No al disagio giovanile » (anche se forse ci si riferisce alle forme in cui si manifesta, più che al disagio in sé che non si cancella facilmente) e un «SÌ ad un coinvolgimento attivo dei giovani nella costruzione di una comunità più sicura e solidale».

Il riferimento è soprattutto al caso dell’assassinio di Andrea Bossi, che tocca Samarate perché samaratese è uno dei ragazzi arrestati e accusati di omicidio.
L’idea del flash mob ha sollevato un certo dibattito immediato. Certo, da un punto di vista politico non è certo un passaggio da niente il fatto che una forza al governo della città dica che ci sono «paure ed ansie».

Riferendosi al «coinvolgimento attivo dei giovani», Consuelo Sozzi, dell’associazione Samarate Loves Books (che alle Gen-Z ha dedicato anche un mini-ciclo di incontri), ha posto domande chiedendo risposte specifiche sul tema: «Quali gesti concreti in questa direzione direzionava? Cosa pensate sia necessario fare e cosa sia concretamente realizzabile a Samarate?».

L’ex consigliere (Cinque Stelle) Stefano Provasio ha incalzato Fratelli d’Italia in quanto parte dell’amministrazione uscente ma anche tutte le altre forze politiche, di fronte uno scenario difficile, dove Provasio descrive le nuove generazioni come «nichilisti in erba impegnati ad azzerare i valori della società con l’appoggio totale di una laicità a volte falsa e inconsapevole».

Chi è convinto che a Samarate ci sia un problema ampio (e che debba essere nominato apertamente) è Eliseo Sanfelice. «Poche settimane sono stato “aggredito” perché ho parlato del tema dei fatti di cronaca e del degrado della città: mi hanno accusato di dipingere Samarate come un postaccio. Oggi interviene Fratelli d’Italia sullo stesso tema riconoscendo i problemi. Hanno detto la stessa identica cosa e si è aperto il dibattito».

In un articolo di stampa, molto criticato da alcuni samaratesi, Sanfelice aveva associato temi diversi, da un lato il degrado (inteso soprattutto come scarso ordine degli spazi pubblici: «uno spazio degradato fa notevolmente abbassare il livello di sicurezza percepita» ), dall’altro la qualità del personale politico e delle scelte amministrative, infine proprio il tema del disagio che emerge dai diversi casi di cronaca che hanno toccato negli ultimi anni Samarate.

«Sul degrado Fratelli d’Italia è intervenuta subito dopo, oggi interviene sul disagio giovanile. Se a questo aggiungiamo il dato emerso dal bando Pnrr che ha individuato Samarate come un contesto fragile, c’è un problema» ribadisce.

Davvero c’è una emergenza samaratese rispetto al territorio circostante? O i problemi sono gli stessi ma mancano strumenti per affrontarli? Intanto il dibattito è in qualche modo aperto, seppure in modo acerbo.

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2024
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