Si spaccia per il maresciallo dei carabinieri, ma la vittima non ci casca: sventata truffa dello “spoofing“ a Villadossola

I carabinieri chiedono la massima diffusione della notizia: “Si tratta di una tecnica sempre più diffusa e particolarmente pericolosa"

Carabinieri Legnano 2024

Nella giornata di ieri ignoti criminali hanno tentato una truffa ai danni di una cittadina ossolana utilizzando la tecnica dello spoofing. La donna ha denunciato ai carabinieri di aver ricevuto una telefonata dalla Stazione Carabinieri di Villadossola, il cui numero chiamante corrispondeva proprio al numero della caserma.

LA TRUFFA: “SONO IL MARESCIALLO”
L’interlocutore poi si era spacciato per il Comandante della Stazione, il quale comunicava alla signora di aver notato dei movimenti sospetti dal suo conto corrente verso uno stato estero e che successivamente sarebbe stata contattata dalla polizia postale in quanto esperti nel settore delle frodi informatiche. Effettivamente dopo pochi minuti la stessa riceveva un’altra telefonata da sedicenti appartenenti alla polizia postale, che confermando quanto riferito prima dal sedicente Comandante di Stazione iniziavano a chiederle dati personali.

LA VITTIMA NON CI CASCA
La donna però, che conosce personalmente il vero Comandante della Stazione Carabinieri per via della sua attività lavorativa, veniva subito insospettita dalla voce non proprio uguale, inoltre lo stesso si era posto in modo molto formale. Le stessa quindi gli chiedeva se avesse capito con chi stesse parlando e perché le stesse dando del lei, in quanto normalmente hanno un tono più amichevole. Il sedicente maresciallo, che confermava di essere la persona da lei conosciuta, probabilmente spiazzato dalla situazione, ribatteva prontamente che essendo la telefonata registrata era necessario assumere un tono più formale, ribadendo che sarebbe stata contattata dalla polizia postale. Questa circostanza, sommata al fatto che anche la telefonata della sedicente polizia postale proveniva dallo stesso numero della Stazione Carabinieri di Villadossola, portava la donna a comprendere chiaramente come si trattasse sicuramente di un tentativo di truffa.

LO SPOOFING (L’IMBROGLIO)
Lo “spoofing” è una particolare tipologia di attacco che consente ad un attore malevolo di nascondere la propria identità per risultare “affidabile” alla vittima designata ed ottenere così accesso ad informazioni riservate e dati sensibili. Ecco perché occorre sempre più prestare attenzione a chiunque cerchi in qualche modo di carpire i nostri dati, in particolare quelli riconducibili a conti correnti, carte di credito e simili. I carabinieri ribadiscono che nessuno può lecitamente chiedere tali informazioni, soprattutto per telefono e tanto meno l’Arma o le altre Forze di Polizia, per cui è importante, nel caso si sia ricevuta una telefonata dubbia, contattare subito il 112 per denunciare l’accaduto.

I PRECEDENTI ANCHE NEL VARESOTTO
Precedenti, in merito a questo genere di truffe, si sono verificati purtroppo diffusamente anche in provincia di Varese. Ad Azzate alle porte del capoluogo si sono verificarti diversi tentativi di questo genere di truffa, in alcuni casi andati a segno. Idem anche nella zona della Valceresio dove con lo steso sistema è stato truffato un anziano che aveva consegnato una cifra importante – circa 10 mila euro – e che solo grazie al tempestivo intervento della polizia locale è stata sostanzialmente sventata, con la denuncia dei sospetti, due truffatori esperti, “trasfertisti” in arrivo dalla Campania.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2024
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