Azzate

Storia passionale della Guerra Partigiana, Chiara Colombini torna ad Azzate

La scrittrice, storica e ricercatrice invitata dalla sezione locale dell’Anpi il 5 aprile dialogherà con Gianmarco Beraldo di ANPI Azzate e Davide Longo di “Scacchiere storico”

05 Aprile 2024

«Ci vuole passione per fare bene: una delle frasi preferite dagli insegnanti. Ed è vero, o meglio: quel che nasce da passione, riesce meglio. Di certo questa massima vale per Chiara Colombini, autrice di “Storia Passionale della Guerra Partigiana” che alimenta con la propria passione di ricercatrice accurata ed amorevole la chiarezza scientifica delle sue tesi».

Presenta così Vittore Brunazzo, segretario dell’Anpi di Azzate, il ritorno in paese di Chiara Colombini scrittrice, storica e ricercatrice (nella foto), che il 5 aprile presenterà la sua nuova opera nella sala consiliare del comune (ore 18.30).  «Quella stessa passione, o meglio quelle stesse passioni-sovente contrastanti quanto più nette- che hanno mosso migliaia di persone ad unirsi nella Guerra di Liberazione. “Paura e coraggio” o “Voglia di vendetta, ansia di giustizia,” o anche “Sete di giustizia, fame di futuro” sono i titoli di alcuni capitoli del libro, ma sono anche l’evoluzione della lotta partigiana. Come descrivere meglio le azioni di chi ci ha regalato la libertà da quella stagione velenosa che fu la dittatura fascista puntellata dai nazisti invasori, se non con gli amori, i pensieri, i drammi, le angosce, le volontà, le speranze dei protagonisti?»
Chiara Colombini ne parlerà dialogando con Gianmarco Beraldo di ANPI Azzate e Davide Longo di “Scacchiere storico”. Presente la “Liberia degli Asinelli “di Varese con banco vendita libri.

Il libro

A partire dall’8 settembre del 1943, e fino al 25 aprile del 1945, migliaia di giovani e meno giovani abbandonarono la loro vita abituale, presero le armi e si gettarono in un’avventura che stravolse la loro esistenza. Quali furono i sentimenti e le passioni che li spinsero a un passo del genere e li sostennero in quei venti mesi? Amore e odio, speranza e vendetta, dolore e felicità: osservare le passioni della Resistenza ‘in diretta’ significa avvicinarsi a quella esperienza in modo quasi viscerale ed eliminare le distorsioni prodotte dal passare del tempo.

Le passioni e i sentimenti, lo sappiamo, hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Ci fanno compiere scelte improvvise, ci fanno gioire e soffrire. Alimentano un fuoco che non può essere spento. Passioni e sentimenti certamente mossero le donne e gli uomini che scelsero la strada della ribellione e della Resistenza durante la guerra. Possiamo comprenderle davvero noi che viviamo un altro tempo e un’altra storia? È quanto prova a fare Chiara Colombini, cogliendo, attraverso diari, lettere e carteggi, queste passioni ‘in diretta’, nel loro erompere durante quei venti mesi, tenendo sullo sfondo ciò che solo lo svolgersi della storia ha permesso di razionalizzare.
In un tempo condizionato dall’eccezionalità che deriva dall’intreccio tra guerra totale, occupazione e guerra civile, i partigiani si innamorano, coltivano ambizioni, si accendono di entusiasmo o si arrovellano nell’insoddisfazione. Una condizione in cui, oltre alla vita, è in gioco ciò che si è scelto di essere. E, a quasi ottant’anni di distanza, emerge intatto il fascino di quell’esperienza così centrale per la storia di questo paese, la sua dimensione di profonda umanità, il prezzo pagato da uomini e donne direttamente nelle loro esistenze, il loro lascito.

26 Marzo 2024
Redazione VareseNews
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