Una giornata di incontro alle ville Ponti tra il lavoro e le nuove generazioni di migranti

L’incontro, che fa parte del progetto “Varese Gen Z Garden” sviluppato da Camera di Commercio, ha visto partecipare oltre 300 giovani

È un tema cruciale per lo sviluppo socioeconomico del territorio quello che è stato al centro della prima edizione del “Matching Giovani Stranieri”, che si è svolto mercoledì 13 marzo nelle sale di villa Napoleonica alle Ville Ponti.

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Una giornata di incontro alle ville Ponti tra il lavoro e i giovani stranieri 4 di 18

Sul tavolo c’erano i giovani, l’inclusività e il lavoro: tre punti fondamentali per lo sviluppo dei nostri territori, altrimenti destinati a insterilirsi e a invecchiare e che hanno bisogno di gioventù motivata a portare avanti il tessuto produttivo, anche se provenienti da lontano.

Tra incontri formativi – per comprendere maggiormente le professioni sanitarie, stilare curriculum, incontrare aziende – e incontri con le realtà del territorio che permettono l’incontro con le aziende che offrono lavoro e le aziende stesse, è stata una importante occasione per i giovani stranieri che frequentano i CPIA (Centri Provinciali Istruzione Adulti) di Varese e Busto Arsizio per imparare la lingua o prendere il diploma della scuola dell’obbligo.

L’incontro, che fa parte del progetto “Varese Gen Z Garden” sviluppato da Camera di Commercio nell’ambito della Missione “Nuove Generazioni” del suo Programma Pluriennale 2023-2028, ha visto partecipare oltre 300 giovani: molti dei quali arrivati in Europa sui barconi, o figli di immigrati che si sono ricongiunti a loro e che come prima sfida hanno imparato la nostra lingua, ma che hanno obiettivi ben più concreti: diventare panettiere, elettricista, ma anche avvocato o imprenditore. Provengono da Nigeria, Senegal, Egitto, Nepal e molte altre nazioni.

«Il valore di questa giornata è innanzitutto mettere al centro i ragazzi – spiega il presidente della camera di Commercio Mauro Vitello – quando si usa il termine ragazzi non si parla di nazionalità, non si parla di colore, non si parla di lingua. Si parla semplicemente di persone giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e a cui bisogna dare una dignità che nel caso di oggi arrivano da percorsi precedenti difficili. Noi come provincia di varese e come camera di commercio come istituzioni ci siamo messi intorno a un tavolo per cercare di dare loro un possibilità: in questo caso è un matching tra la domanda e l’offerta».

Un appuntamento che vuole diventare tradizionale, coinvolgendo gli uffici della Camera di Commercio e i centri per l’impiego della Provincia: «Ci stiamo impegnando, ci crediamo molto – ha continuato Vitiello – vogliamo che questo diventi una sorta di “welcome kit” da destinare a questi ragazzi che arrivano da territori diversi e da continenti diversi, e non fare si che a loro venga semplicemente dato un destino di abbandono, che poi può sfociare in un futuro non roseo, e neanche utile per la nostra società».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Marzo 2024
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