Alle Acli di Gallarate l’ultima chiamata contro l’ospedale unico: “Aiutateci nel ricorso a Mattarella”
In risposta alla decisione unilaterale di costruire un ospedale unico, cittadini e associazioni locali presentano ricorso per proteggere gli ospedali esistenti e il verde periurbano, criticando la scelta per i rischi di spreco economico e danno ambientale
Giovedì 11 aprile, nella sede di Acli a Gallarate, si è svolto un incontro pubblico che ha segnato una nuova tappa nella lotta per la salvaguardia degli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio. Durante l’evento, rappresentanti di Medicina Democratica, il Centro per la Salute Giulio Maccacaro di Castellanza, il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto e numerosi cittadini dei comuni limitrofi hanno espresso forte opposizione all’Accordo di Programma per l’Ospedale Unico, firmato dalla Regione Lombardia.
La decisione di procedere con la costruzione di un nuovo ospedale a Beata Giuliana, che comporterà la dismissione dei due presidi esistenti, non ha trovato il consenso tra i cittadini, i quali nei mesi scorsi si sono mobilitati con manifestazioni, proteste e petizioni. Il 24 febbraio 2024, le associazioni e i cittadini coinvolti hanno formalizzato un ricorso al Presidente della Repubblica, sostenendo che l’Accordo di Programma ignora alternative meno costose e più sostenibili, come la ristrutturazione degli ospedali esistenti, valutata in circa 284 milioni di euro contro i più di 440 milioni previsti per il nuovo impianto.
L’incontro di giovedì ha messo in luce le criticità del progetto, tra cui i vizi formali e sostanziali nelle procedure di valutazione ambientale e decisionale, che i ricorrenti ritengono non conformi agli standard di programmazione sanitaria, urbanistica e ambientale. “Abbiamo deciso di procedere contro l’Accordo di programma, ritenendo che la scelta di costruire un ospedale unico sia sbagliata e leda i nostri diritti, oltre a rappresentare uno spreco di risorse pubbliche e una minaccia per l’importante cintura verde tra Gallarate e Busto Arsizio,” ha dichiarato un portavoce di Medicina Democratica.
Per sostenere le spese legali del ricorso, Medicina Democratica ha organizzato una serie di iniziative di raccolta fondi, tra cui donazioni dirette tramite Banca Etica e una campagna di crowdfunding online. Queste azioni dimostrano l’impegno della comunità a non arrendersi di fronte a decisioni che considerano inadeguate e dannose per il territorio e la salute pubblica.
Per chi volesse contribuire alle spese legali:
a) versamento diretto su conto presso Banca Etica IBAN IT36 A050 1801 6000 0001 7036 708, intestato a Medicina Democratica, con causale “Salviamo gli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio – donazione”.
b) versamento diretto su conto presso Banca Etica IBAN IT36 A050 1801 6000 0001 7036 708, intestato a Medicina Democratica, con causale “Salviamo gli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio – fondo di garanzia
c) versamento con paypal/carta di credito sul sito www.medicinademocratica.org di Medicina Democratica con causale “Salviamo gli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio – donazione”
d) crowdfounding online con “Produzioni dal basso https://www.produzionidalbasso.com/project/insieme-per-sostenere-la-salute-di-gallarate-e-busto-arsizio/
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