Azzate onora il 25 aprile dedicandolo ai bambini vittime innocenti di ogni guerra
Moltissime persone hanno partecipato alla cerimonia organizzata dall'amministrazione comunale e dall'Anpi. In Comune scoperta una targa dedicata ai bambini morti in guerra, di ieri e di oggi
Lo si potrebbe definire “effetto Scurati”: i riflettori di questi giorni puntati su Azzate che, suo malgrado, ospita un gruppo nazifascista, hanno fatto da effetto moltiplicatore. Un 25 aprile così in paese non lo si vedeva da tempo.
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Alla cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale hanno partecipato tantissime persone: bambini, donne e uomini di ogni età, e poi gli scout, gli alpini e ovviamente l’Anpi di Azzate e l’Anpi provinciale, i ragazzi di Collettiva, gli alunni del consiglio comunale dei ragazzi, l’associazione nazionale Carabinieri.
È stato un momento intenso di riflessione e di festa. L’amministrazione di Raffaele Simone ha scelto di dedicare la giornata non solo alla commemorazione della Liberazione ma anche ai bambini vittime innocenti di tutte le guerre. La cerimonia si è aperta davanti alla scuola primaria con i discorsi del sindaco, del segretario di Anpi Azzate Vittore Brunazzo, di Gianmarco Beraldo presidente della sezione locale delle Acli. «Il sacrificio delle persone che commemoriamo oggi – ha detto Simone, dopo aver letto un brano di Piero Calamandrei – ha reso possibile l’espressione del libero pensiero, anche il più lontano e il più remoto da noi».
Brunazzo ha portato la bella testimonianza di Laura Wronowski, nome di battaglia “Kiki”, nipote di Giacomo Matteotti: “Da partigiana sognavo un’Italia democratica, senza sapere cosa fosse la democrazia. Non l’avevo mai conosciuta, ma l’istinto mi guidava, più forte di ogni altra cosa”
«Il 25 aprile è una giornata che ci ricorda l’importanza fondamentale dei valori democratici e della libertà – ha detto invece Beraldo nel suo intervento -. In questo contesto, la Costituzione italiana rappresenta il baluardo che protegge questi valori e garantisce i diritti fondamentali di tutti i cittadini. È un documento che incarna gli ideali di giustizia, uguaglianza e dignità umana, quelli che tutti i cittadini devono difendere ogni qualvolta vengono violati». Beraldo poi ha ha parlato dei bimbi morti durante la seconda Guerra Mondiale, uccisi sotto le bombe, ma anche nelle rappresaglie o deportati nei campi di concentramento. Una strage che continua ancora oggi, in molte parti del mondo, si è ricordato più volte nel corso della mattinata.
Il corteo si è poi spostato nel cortile del municipio dove la cerimonia è proseguita con l’intervento della sindaca del consiglio dei ragazzi Eleonora Sproviero, e l’esecuzione di un brano alla chitarra dell’assessore Saverio Cuda, che di professione è insegnante, che ha eseguito Auschwitz la canzone di Francesco Guccini.
Don Cesare ha chiuso il ciclo di interventi: «I bambini sono uguali in ogni parte del mondo – ha detto – e nessuno neanche se ha un’idea diversa dalla nostra vale meno di noi. Forse per questo che i soldati in guerra uccidono e non provano rimorso: perché anche quando sparano ai bambini pensano di ammazzare qualcuno che vale meno di loro».
Alla fine i bambini hanno accompagnato il sindaco e l’assessore Antonio Triveri a scoprire la targa posta su un leggio all’ingresso del Comune: Ai bambini vittime innocenti di tutte le guerre, si legge.
Una parte del paese ha dimostrato, in questo 25 aprile, che anche di fronte alle sfide, la comunità sa rispondere.
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