Esiste una “questione sicurezza” a Varese? continua in consiglio comunale il match tra maggioranza e minoranza

Tra "mozioni da maestrine" e "allarmismi senza fatti" linizio della seduta inizio consiglio comunale di Varese del 17 aprile è stato turbolento

27 aprile consiglio comunale varese

E’ cominciata con un acceso dibattito tra Lega e Pd la seduta del consiglio comunale di Varese del 17 aprile.

Dopo la richiesta (votata e approvata a maggioranza) del capogruppo PD Giacomo Fisco di anticipare al primo punto la mozione che nell’ordine del giorno concordato era prevista al sesto, quella sulla sicurezza firmata da Lorenzo Macchi e già anticipata nella commissione da lui presieduta, questo tema è diventato il primo, turbolento punto all’ordine del giorno.

La mozione di Macchi partiva infatti da un presupposto: che il comportamento tenuto dai consiglieri comunali Stefano Angei ed Emanuele Monti nella seduta di martedì 26 marzo 2024,  a poche ore da un fatto avvenuto nel quartiere di Biumo Inferiore dove un cittadino era stato colpito da un proiettile,  sia stato perlomeno inopportuno, scagliandosi nei confronti di un fatto che non aveva ancora precisi contorni, con frasi come: “C’è gente che rischia di essere uccisa in una sparatoria a Varese”, e ha parlato di “spari in pieno giorno in un quartiere a ridosso del centro città” oppure infine: “…si è consumato un tentato omicidio con esplosione di colpi di arma da fuoco”.

Partendo da questo che il consigliere PD definisce “atteggiamento poco costruttivo”, Macchi costruisce la sua mozione, che chiede di impegnare la Giunta e il sindaco a: “proseguire la collaborazione con il Coordinamento provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e con le Forze dell’ordine per garantire la sicurezza; ad inviare un messaggio di ringraziamento alle Forze dell’ordine, deputate al controllo dell’ordine e della sicurezza pubblica e alla Magistratura in particolare per l’attività di indagine svolta in questi giorni in merito all’episodio di Biumo; a mantenere un dibattito costruttivo sul tema della sicurezza, in particolare tenendo ben chiare le competenze in materia di sicurezza pubblica e ordine pubblico che compete alle Forze dell’ordine e quelle di sicurezza urbana; A mantenere un adeguato profilo sulla materia della sicurezza, evitando inutili allarmismi e toni propagandistici, soprattutto in merito a fatti che poi vengono di fatto smentiti dalle indagini”.

Una richiesta perlomeno curiosa, di certo non complessa da mettere in pratica per giunta e istituzione che collaborano: per mettere in pratica la mozione del consigliere di maggioranza basterà loro dire a se stessi quanto sono stati bravi, ringraziare gli altri di essere stati bravi e non comportarsi come la minoranza.

Tant’è vero che Emanuele Monti e Stefano Angei nel dibattito che è seguito all’esposizione della mozione, hanno evidenziato che «Per la seconda volta il consigliere di maggioranza presenta una mozione su temi di competenza della Commissione che lui stesso presiede» (E forse sono stati anche teneri, sul testo della mozione…) e hanno chiesto “in cambio” due emendamenti alla mozione: il primo voleva aggiungere una relazione ogni due mesi sulla situazione sicurezza da portare in Commissione (“che non si riunisce mai” hanno sottolineato).  Il secondo, quello che chiede la promessa di incrementare il capitolo di bilancio sulla polizia locale.

Emendamenti naturalmente caduti nel vuoto, al grido di «Basta allarmismi, basta terrorismo sulla sicurezza a Varese» lanciata sempre dal consigliere Macchi, che è comunque stato sostenuto, in varie forme anche da altri colleghi della maggioranza, tra cui Mariagrazia D’Amico di progetto Concittadino, che ha sottolineato di «Essere d’accordo con Angei sull’importanza di prendere seriamente in considerazione la percezione di insicurezza dei cittadini, però bisognerebbe essere altrettanto disponibili ad ammettere la rettifica di una notizia».

La precisazione di D’Amico non è banale: perchè la questione emersa nel dibattito non riguarda “il fatto di Biumo” ma se esista o no davvero una questione sicurezza a Varese. A sentire i dati snocciolati in commissione e poi ribaditi in consiglio Comunale dall’assessore Raffaele Catalano, Varese non solo è una città mediamente sicura in generale, ma è anche sempre meno colpita da reati : «Tra il 2021 e il 2022 i delitti in città sono calati del 4% – Ha spiegato infatti Catalano –  I dati che più colpiscono sono però la diminuzione del 7% dei reati contro il patrimonio e la diminuzione del 21% dei reati attinenti agli stupefacenti».

A sentire le associazioni di controllo del vicinato tentativi di furto e truffa sono invece elementi ormai endemici in città, come ha segnalato Laura Ponzin, responsabile del gruppo di controllo di vicinato di Bobbiate, che ha seguito dal pubblico il punto all’ordine del giorno. E come naturalmente ripetono i consiglieri di minoranza, raccogliendo le istanze di questi cittadini.

Una questione che può potenzialmente andare avanti all’infinito, in un match freddi dati/percezione emotiva che può riempire per mesi pagine di giornali e timeline degli account più vari partendo da una “non notizia”: cioè quella del “fatto di Biumo”, che alla fine non era una sparatoria in piazza ma una questione privata, ma che ha avuto “la sfortuna” di avvenire a ridosso di una seduta di consiglio comunale.  Certo che tra la “mozione da maestrina” e “un bel tacer che non fu mai scritto” nel lancio degli allarmismi, quello che sembra mancare è di affrontare il problema civilmente ed efficacemente per i cittadini, al di là dei clic e delle pagine di giornale (compreso questo, visto che ne stiamo scrivendo) che tanto piacciono alla “politica della curva”.

Per la cronaca, ovviamente, la mozione è stata approvata: a maggioranza, con tutti i voti contrari dell’opposizione. Pronta per essere risollevata alla prossima occasione.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Aprile 2024
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