Famiglie in difficoltà a Sant’Ambrogio di Varese: la scuola non avrà la prima a settembre
Con 11 iscritti e una prospettiva demografica positiva, la scuola sperava in una deroga. Invece "subiamo la decisione per decreto dell'Ufficio scolastico - dice la Preside - Nessuno è contento"
Nessuna deroga per la scuola primaria di Sant’Ambrogio: a settembre la Canetta non avrà la classe prima. Lo afferma il decreto dell’Ufficio scolastico territoriale per l’assegnazione dell’organico di diritto all’Istituto comprensivo Varese 3 Vidoletti (di cui è parte l’elementare Canetta) ricevuto dalla scuola lo scorso 2 aprile al rientro dalle vacanze di Pasqua.
Una doccia fredda per le famiglie degli 11 bambini che a settembre avrebbero dovuto iniziare qui il loro percorso scolastico. «Ho quattro figli – racconta il papà Davide Grosso – non so come riuscirò a organizzare la noastra routine quotidiana il prossimo anno. Probabilmente sarò costretto a sradicare dal loro quartiere i miei figli, anche nei prossimi anni».
L’ISCRIZIONE CONFERMATA DAL MIUR E POI SMENTITA
Il primo marzo i genitori ricevono la lettera del Miur (Ministero dell’istruzione) che conferma l’iscrizione alla classe prima della scuola primaria Canetta del figlio mezzano per l’anno scolastico 2024-2025.
Due giorni fa, a un mese di distanza, la telefonata della scuola smentisce: a settembre la Canetta non avrà la classe prima. Bisogna scegliere un’altra scuola.
«Sembrava uno scherzo, e invece è una beffa che ci spiazza come genitori e come famiglia – racconta papà Grosso – Viviamo a Sant’Ambrogio e mi sembra normale che mio figlio, come già fa sua sorella possa frequentare la scuola elementare del quartiere e invece sarò costretto a trovare una soluzione diversa per lui, in prospettiva per suo fratello più piccolo che è ancora all’asilo e probabilmente anche per mia figlia che l’anno prossimo andrà in 4^ perché non c’è il prescuola e non posso essere presente alle 8 in due scuole elementari diverse per accompagnare i miei figli».
IL DECRETO DELL’UFFICIO SCOLASTICO
La preside del IC Varese 3 Silvia Sommaruga conferma: «Pur non raggiungendo il limite minimo dei 15 iscritti, con 11 iscrizioni abbiamo comunque chiesto di poter attivare la classe prima alla Canetta , confidando in una deroga sostenuta da diverse considerazioni, a cominciare dal fatto che in prospettiva il prossimo anno sul territorio del quartiere avremo più bambini. Invece la classe non ci sarà».
A stabilirlo il Decreto dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese che assegna l’organico di diritto all’Istituto comprensivo Varese 3 per il prossimo anno scolastico.
«Il decreto dell’Ust ha valore normativo per la scuola che subisce questa decisione – spiega la disigente scolastica – Avessi avuto anche solo il sentore che la deroga non sarebbe stata concessa non avrei neppure chiesto la classe».
«Mi dispiace molto. Nessuno è contento – aggiunge – né per bambini, né per le famiglie che avevano scelto la Canetta con convinzione, nè per il personale della scuola, perché non fare la prima anche solo per un anno significa riorganizzare completamente il servizio».
CRITICITÀ PER I GENITORI
La scelta della scuola è un passaggio importante per i genitori che valutano diversi fattori didattici, educativi e anch logistici per l’organizzazione familiare prima di individuare l’istituto cui affidare la formazione dei figli.
Gli 11 bambini i cui genitori avevano scelto la Cannetta non sono solo di Sant’Ambrogio, arrivano da rioni e scuole dell’infanzia differenti.
«Abbiamo subito avvisato tutte e 11 le famiglie, mettendoci a loro disposizione per contattare la scuole inserite come seconda scelta in fase di iscrizione e verificare la disponibilità ad accogliere i bambini e mettendo a disposizione degli altri le scuole primarie del nostro Istituto Comprensivo. Ma non possiamo sostituirci a una scelta importante che compete solo ai genitori», aggiunge la Preside.
I dubbi e le criticità dei genitori che si trovano ad aprile a dover affrontare di nuovo la scelta di dove iscrivere i figli sono diverse. Di carattere contingente e di prospettiva.
«Non conosco l’offerta delle altre scuole – afferma papà Grosso – per mio figlio la scelta della scuola del quartiere, quella che già frequenta mia figlia, che conosciamo e in cui ci siamo sempre trovati bene era l’unica possibile».
Cambiare orizzonte significa nuove ricerca di informazioni sulle scuole, i loro orari e servizi e, soprattutto, pensare a riorganizzare completamente la routine quotidiana che sarà stravolta.
«Ci siamo confrontati con un altra famiglia che ha cinque figli, di cui uno avrebbe dovuto frequentare la prima della Canetta il prossimo anno – racconta il papà – stiamo valutando percorsi, carpooling in modo da riuscire in rete a trovare soluzioni che comunque sembrano complicate e, soprattutto, non ci piacciono. Abbiamo persino valutato l’ipotesi di tenere i nostri figli in asilo un anno in più dato che il prossimo anno ci sono più bambini e creare la prima in teoria non sarà un problema. Ma si tratterebbe sempre di fare una scelta per i nostri figli che mai avremmo valutato se non costretti».
I RISCHI PER IL QUARTIERE
Scegliere di non fare la classe prima per un solo anno di difficoltà demografica potrebbe innescare conseguenze critiche a valanga per il futuro del quartiere e delle scuole: «Se davvero sarò costretto a portare mio figlio mezzano in un’altra scuola è possibile che io debba scegliere di portare via dalla Canetta anche mia figlia più grande e il più piccolo. E così altre famiglie numerose – spiega papà Grosso -In questa prospettiva non formare una classe un anno crea una serie di critcità anche per gli anni futuri. Per me non ha senso, e forse non è la scelta giusta per il quartiere nel suo complesso».
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