Fulvio Irace nell’albo d’onore dell’ordine degli Architetti di Varese
Il grande architetto, studioso e docente di arte dell’architettura ha ricevuto il riconoscimento al MaGa di Gallarate durante l’appuntamento di aprile della rassegna Visionare
Fulvio Irace è stato inserito nell’albo d’onore dell’ordine degli Architetti di Varese.
Il grande architetto, studioso e docente di storia dell’architettura ha ricevuto il riconoscimento al MaGa di Gallarate durante l’appuntamento di aprile della rassegna Visionare, da lui ideata e organizzata dall’ordine degli architetti di Varese.
A consegnargli la targa la presidente dell’Ordine, Elena Brusa Pasquè.
CHI E’ FULVIO IRACE
Fulvio Irace è professore ordinario di Storia dell’Architettura e del Design al Politecnico di Milano, nonchè visiting professor in diversi atenei, tra cui l’Accademia di Architettura di Mendrisio.
È nel board of trustees della Fondazione Renzo Piano (Genova) e in qualità di esperto di catalogazione e conservazione di archivi di architettura è stato tra i fondatori dell’associazione nazionale AAA-Italia (Associazione Archivi di Architettura). È stato anche tra i promotori della sezione “Architettura e Design” del CASVA (centro alti studi e valorizzazione delle arti) del Comune di Milano, per cui ha curato numerosi cataloghi di archivi di architettura.

Dagli anni Settanta ha organizzato mostre di arte e architettura in Italia e all’estero ed è stato responsabile per il settore Architettura della Triennale di Milano tra il 2005 e il 2009.
È stato redattore delle riviste Domus (1980-86) e Abitare (1987-2007) e ha collaborato con A+U, The Architectural Review, Casabella, Lotus, Ottagono. Dal 1986 è inoltre editorialista per l’architettura del supplemento Domenica del quotidiano Il Sole 24 Ore. Nel 2005 ha ricevuto il Premio Nazionale ANCE-IN/ARCH “Bruno Zevi” per un Servizio di Informazione di Massa per il suo articolo Dietro il muro mediatico pubblicato su Il Sole 24Ore del 18 giugno 2000.
Nel 1980 Irace – assieme ad Aldo Grasso e al regista Giampiero Viola – ha curato per la RAI una serie di sei documentari sull’architettura intitolata “La tradizione ritrovata. Passato e presente nella nuova architettura italiana”, poi pubblicata in videocassetta nel 1983; ciascuna puntata è dedicata a un progettista (rispettivamente Paolo Portoghesi, Carlo Aymonino, Aldo Rossi, Vittorio Gregotti, la coppia di progettisti formata da Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Guido Canella) e presenta immagini di disegni e modelli assieme a un’intervista originale all’architetto.
La sua attività di ricerca storica e critica è caratterizzata da numerosi studi sull’architettura italiana degli anni tra le due guerre mondiali e del dopoguerra, con numerose opere monografiche sugli architetti protagonisti di quella fase (ad esempio Giovanni Muzio, Gio Ponti, Carlo Mollino, Franco Albini, Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti) che hanno cercato di approfondire il rapporto tra cultura internazionale e cultura locale nello sviluppo dell’idea di modernità nell’architettura italiana; ha toccato inoltre i temi del progetto contemporaneo (ad esempio con gli studi su Renzo Piano, Emilio Ambasz, David Chipperfield e Odile Decq) e della storiografia architettonica.
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