Hai mai sentito parlare di osteopatia viscerale? Sai cosa può fare per te?

Questa tecnica può essere molto utile e spesso risolutiva in caso di lombalgie, sciatalgie, dolori toracici, coxalgie, sindrome pre-mestruale, stitichezza, incontinenza, cistalgie, cogestione prostatica e molto altro ancora

Centro Baroncini immagini generiche

L’osteopatia, un tempo identificata come disciplina olistica, finalmente oggi rappresenta una terapia consolidata e riconosciuta dalla medicina tradizionale.
Ma non solo, questa terapia ha compiuto ulteriori passi nella cura di varie patologie e non soltanto come risoluzione ai dolori muscolo-scheletrici.
Dopo anni di esperienza nel settore e dopo aver partecipato a svariati corsi di specializzazione in ambito terapeutico, il Centro Medico Baroncini, nato proprio come centro osteopatico e fisioterapico, è in grado di fornire approfondimenti valutativi atti a spiegare e a risolvere molteplici aspetti disfunzionali del nostro corpo. Queste tecniche sono condotte grazie al supporto di specialisti che operano all’interno della struttura e che sono arrivati ad elaborare e perfezionare metodi di applicazione anche in ambito viscerale.

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Ma cos’è esattamente l’osteopatia viscerale?

Il Dott. Matteo Baroncini, osteopata presso il Centro omonimo, ci spiega che per osteopatia viscerale si intende un consolidato approccio terapeutico composto da svariate tecniche palpatorie volte alla risoluzione di problemi gastro-intestinali e urogenitali, nonché di tutte quelle disfunzioni che trovano espressione nell’apparato muscolo-scheletrico. Un caso abbastanza comune e riscontrato dagli specialisti del Centro Baroncini ha dimostrato come una problematica cervicale spesso abbia origine da una disfunzione dell’intestino.
Come sappiamo, il nostro organismo è composto da visceri e organi. A livello toracico si definiscono organi i polmoni e il cuore, mentre a livello sotto diaframmatico il fegato, la milza, i reni; in tutti gli organi scorre il sangue. I visceri invece sono strutture vuote che necessitano di riempirsi, come lo stomaco, l’intestino, la vescica e così via. Nel nostro organismo si sviluppano due differenti pressioni – una negativa a livello toracico e l’altra positiva, addominale – ed è proprio grazie a questa diversa concentrazione pressoria che gli organi a livello addominale sono attirati e sostenuti verso l’alto, sotto il muscolo del diaframma.

Cosa succede in caso di disfunzione viscerale?

Quando gli organi sotto diaframmatici ricevono grosse quantità di sangue e faticano a farlo defluire verso il naturale circolo cavo-portale, si crea una stasi congestizia, cioè una congestione dell’organo e un aumento di peso dello stesso, tanto da modificarne la naturale posizione e funzione.
Questo pseudo prolasso organico – inizialmente non patologico – determina però un’alterazione della funzionalità e motilità dei visceri sottostanti, arrivando a modificare il gradiente pressorio e pertanto aumentando la pressione addominale. Si creano quindi squilibri a livello circolatorio che nel tempo si trasformano in veri prolassi patologici, spesso a livello uro-genitale.

Quando ha senso intervenire con l’applicazione dell’osteopatia viscerale?

Questa tecnica è utile in caso di lombalgie, sciatalgie, dolori toracici, coxalgie, gonalgie, nevralgie ipogastriche, disturbi circolatori, menopausa, sindrome pre-mestruale, ipo-fertilità, cefalea catameniale, lombalgia catameniale, coliti spasmodiche, gonfiori intestinali, disfagia, dispepsia, conflitto della funzione esofago-gastrica, stitichezza, disturbi del transito intestinale, gambe pesanti, piedi e mani freddi, incontinenze, enuresi notturne, cistalgie, congestione prostatica.

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Un’applicazione osteopatica viscerale esaudisce, secondo il D.O. Matteo Baroncini, quel bisogno, spesso ricercato per lungo tempo, di una risposta concreta alle molteplici espressioni dolorose che affliggono il paziente e che non trovano ragione di esistere quando l’esame diagnostico non mostra il risultato aspettato.
Lo specialista, non trovando una spiegazione logica e meccanica in ciò che vede, ricerca nell’intricato sistema anatomo-corporeo ciò che più dia spiegazione a meccanismi che si sovrappongono, delineando con precisione la disfunzione e l’alterata omeostasi corporea. Ed ecco che, appoggiando le mani sul ventre di un paziente, risulta per l’esperto addirittura affascinante percepire le temperature differenti, le diverse consistenze tissutali, i ritmi corporei, nonchè il battito cardiaco, il ritmo respiratorio. E ancora, il ritmo cranio sacrale, la mobilità e motilità di un organo fino alla percezione del defluire dei liquidi interni.
Ed è altrettanto incredibile, sempre secondo l’esperienza dell’osteopata, accorgersi di quanto un’emozione possa modificare tutto questo, come la sensazione di paura, la gioia, l’ansia accompagnino il paziente, quanto il nostro addome reagisca ad uno stato irritativo organico retraendo i tessuti, limitando l’escursione diaframmatica, contraendo i muscoli sentinella – come gli Psoas sensibili a tutti gli stati di intossicazione – fino alla ripercussione sul nostro sistema muscolo-scheletrico esprimendone infine la disfunzione.

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Innamorarsi tutti i giorni di questo affascinante mestiere, secondo lo specialista, è la ricetta ideale per arrivare a spiegare le più intricate espressioni disarmoniche del nostro organismo, continuando lo studio e rivolgendo un pensiero costante al paziente come scopo quotidiano per proseguire questa professione.
E, parafrasando le parole di Andrew Taylor Still, si trova concorde nell’affermare: “Di che valore è una mente se posta nel cervello di un codardo? Se la mente è un dono di Dio all’uomo per il suo uso, che la usi. Una mente non è in uso quando non fa alcun bene.”

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T: 0331 958570
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Pubblicato il 12 Aprile 2024
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