Il grazie del Tavolo per la Pace Alto Verbano a Marco Rodari, il Claun Il Pimpa
"Ascoltare i racconti del Claun il Pimpa che porta il sorriso ai bambini nei luoghi della guerra è sempre emozionante e coinvolgente"
(A cura del Tavolo per la Pace Alto Verbano)
Nella valigia del pagliaccio ci dev’essere per forza una bacchetta magica! È l’unica spiegazione possibile per quel silenzio attento e per più di 200 paia di occhi fissati per più di un’ora e mezzo su di lui da parte degli studenti.
Marco Rodari, il Claun Il Pimpa, invitato dal Tavolo per la Pace dell’Alto Verbano, ha visitato la mattina di venerdì 5 aprile le scuole secondarie di primo grado di Castelveccana e Germignaga e la sera ha incontrato la popolazione all’Auditorium di Maccagno con Pino e Veddasca.
I suoi racconti che ogni anno si arricchiscono purtroppo di nuovi dettagli, altri volti, altri orrori, ti fanno toccare con mano la realtà della guerra e sempre più sentire nel profondo come necessaria, e non utopica, come spesso viene bollata, l’idea di mettere la guerra fuori dalla Storia.
Tuttavia il suo racconto, composto, come una collana, da tante perle infilate una dietro l’altra, con l’unico comune denominatore della profonda umanità e compartecipazione di questo uomo che si è donato con tutto sé stesso ai bimbi della guerra; il suo racconto, dicevamo, parte proprio dalla Pace. E dalla clamorosa affermazione: “Io la pace l’ho vista lì”. Nel Donbas, a Gaza, ad Aleppo… nel sorriso dei bambini per quel gioco improvvisato per sentirsi vivi dopo l’ennesimo bombardamento, tra le donne che insieme cercano di procurarsi qualcosa da mangiare, nei gruppi informali che si creano per mutuo aiuto, nel rifiuto di permettere alla rabbia di trasformarsi in odio.
Gran parte del suo intervento Marco lo dedica a Gaza, che al momento è impossibile per lui da raggiungere, ma da cui riceve costantemente notizie grazie alla parrocchia che solitamente lo ospita e grazie al gruppo di clown che si è formato attorno alla sua organizzazione di volontariato “Per far sorridere il cielo”. Gaza che si capisce essere per Marco una seconda patria; un pensiero, più volte ribadito nel corso dei suoi incontri, è: “a Gaza ci sono brave persone, non sono tutti terroristi!”. E la sofferenza per quei fratelli che si è scelto diventa palpabile.
Un’osservazione la rivolge anche all’Italia e all’Europa. Ha a che fare con l’informazione, tema che sta assumendo sempre più rilevanza nelle guerre. È giusto informarsi, dice Marco, ma abbandonando la velocità compulsiva del web, lasciando alle immagini il tempo di sedimentarsi. Meno bulimia della notizia è più sguardo ai volti dei bimbi della guerra. È per questo motivo, ci spiega, che al termine di ogni incontro lui proietta la foto di Shamila (nome inventato, scherzoso innesto tra Jamila, che significa bella e shatra, brava) la bimba che dopo un bombardamento cade in uno stato di shock e si rifiuta di parlare, ma miracolosamente arriva in ospedale con tutti e quattro gli arti, al contrario dei bambini ricoverati con lei. La lascia proiettata per parecchi minuti la foto di Shamila, con i suoi occhi spalancati a fissare il nulla, perché quello sguardo muto penetri nella mente e nel cuore dei presenti. E poi, dopo un semplice gioco fatto con il pagliaccio, ecco la foto del suo sorriso e il mondo torna a girare, perché finché un bambino sorride non tutto è perduto.
Grazie a Marco Rodari, perché sollecita le nostre coscienze e ci invita, in nome della comune umanità, a considerare figli nostri, non solo gli italiani, gli europei, gli occidentali, ma i bimbi di tutto il mondo e a provare lo stesso orrore per i massacri a qualsiasi latitudine essi avvengano.
Durante la serata del 5 aprile il Tavolo per la Pace dell’altro Verbano ha lanciato due iniziative nell’ambito della Campagna “Basta favori ai mercanti di armi” promossa da Rete italiana Pace Disarmo.
La prima è una lettera indirizzata ai 66 deputati lombardi per invitarli a non votare la modifica (già passata in prima lettura al Senato) della legge 185/90 sull’export delle armi, che toglie controlli e trasparenza da parte del Parlamento e della società civile sul traffico delle armi.
La seconda è una petizione sempre contro la proposta di modifica alla legge 185/90 sul commercio di armi a cui è possibile aderire dal seguente link: https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-di-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90/
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