La base di Solbiate Olona al centro della contestazione: 75 Anni di NATO sotto accusa
Manifestazione davanti alla base NRDC Nato di Solbiate Olona, organizzata da entità locali per riflettere su 75 anni di alleanza atlantica e le sue implicazioni
Solbiate Olona, una cittadina nota per ospitare il Comando delle forze di pronto intervento NATO (NRDC-ITA), si è trasformata ieri, giovedì, in palcoscenico di una manifestazione di protesta pacifica e pacifista.
Il Centro di documentazione “Abbasso la guerra” di Vengono Superiore con in testa Elio Pagani, storico pacifista e fondatore del centro, l’Assemblea Popolare di Busto Arsizio e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Varese hanno unito le forze per un presidio simbolico davanti alla base NRDC Nato.
Questa iniziativa è stata organizzata in occasione del 75° anniversario della fondazione della NATO, istituzione che dal 4 aprile 1949 ha segnato la geopolitica mondiale, spesso accompagnata da controversie e critiche. Circa una settantina i partecipanti con striscioni e bandiere della pace, controllati a distanza da un cordone di Polizia che presidiava l’ingresso della caserma Ugo Mara.
Il comunicato condiviso in occasione del presidio riporta una riflessione critica sul percorso della NATO, da alleanza difensiva nata nel contesto della Guerra Fredda a simbolo di una “corsa al riarmo” che non sembra conoscere freni. In particolare, si sottolinea l’allargamento dell’Alleanza verso Est, avvenuto nonostante le rassicurazioni post-Guerra Fredda e la dissoluzione del Patto di Varsavia. La recente proposta di includere un “articolo 5 economico” nella carta della NATO segna, secondo gli organizzatori, un ulteriore passo verso la difesa di un neocolonialismo occidentale.
La manifestazione ha anche puntato i riflettori sul ruolo dell’Italia nell’ambito della NATO, evidenziando il contributo nazionale al bilancio dell’Alleanza, la partecipazione a missioni internazionali e l’ospitalità di basi strategiche e comandi NATO, inclusa la base di Solbiate Olona. Il coinvolgimento delle scuole e delle università nelle attività della base è stato oggetto di critica, interpretato come un tentativo di militarizzare l’istruzione e avvicinare i giovani alla logica della difesa armata.
Gli organizzatori del presidio hanno espresso una netta contrarietà all’attuale direzione politica e militare perseguita dalla NATO e dai suoi stati membri, lanciando appelli per la dissoluzione dell’Alleanza, la chiusura delle basi USA-NATO sul suolo italiano, il rifiuto all’invio di armi a teatri di conflitto come l’Ucraina e Israele, e una decisa opposizione alla campagna di riarmo globale. Inoltre, si è chiesto di fermare la militarizzazione delle scuole e delle università e di promuovere un clima di libero scambio di idee e di critica costruttiva.
La manifestazione di Solbiate Olona si inserisce in un contesto globale di crescente interrogazione sul ruolo delle alleanze militari e sull’impatto della difesa armata sulla società civile e sull’ambiente. Segna un momento di riflessione importante non solo per la comunità locale ma per l’intero paese, invitando a un dibattito aperto e inclusivo sul futuro della politica di difesa e sulla sua sostenibilità etica e sociale.
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