Gallarate

La casa di vetro di Marion Baruch a Gallarate protagonista di Visionare di aprile

L’appuntamento di aprile della rassegna curata da Fulvio Irace e organizzata dall’Ordine degli Architetti di Varese, si terrà eccezionalmente presso il Ma*Ga Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea a Gallarate

10 Aprile 2024

L’appuntamento di aprile di VISIONARE 2024, la rassegna curata da Fulvio Irace , e organizzata dall’Ordine degli Architetti di Varese, si terrà eccezionalmente presso il Ma*Ga Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea a Gallarate e sarà diverso dalle usuali testimonianze.

Mercoledì 10 aprile alle 18.30 al Ma*Ga, in via Egidio De Magri 1 a, Gallarate, verrà infatti proiettato il docufilm di Francesca Molteni e Fulvio Irace intitolato “MARION BARUCH e la casa nella collina”. L’opera mette in luce un episodio poco conosciuto del nostro territorio: la casa di vetro progettata dall’architetto Carlo Moretti per l’artista Marion Baruch.

Marion Baruch, nata a Timisoara nel 1929 e residente a Gallarate dal 1955, è una delle voci più interessanti del panorama internazionale dell’arte. La sua storia abbraccia il periodo stalinista in Romania, gli studi alle Belle Arti in Israele, le prime esibizioni a Parigi e il suo arrivo a Milano, dove ha sposato l’industriale tessile Aldo Cucirelli. La “casa di vetro” progettata da Carlo Moretti sulle colline di Gallarate è diventata così un osservatorio da cui Marion Baruch continua a esplorare il mondo, trasformando l’atelier di Gallarate in un punto di riferimento per la creatività internazionale.

L’arte di Marion Baruch, che trae origine dall’industria tessile, profeticamente intuisce la possibilità del riciclo negli scarti della produzione di stoffe. La sua sensibilità femminile per le cose, più che per il risparmio, si traduce in opere delicate che valorizzano la qualità imperfetta dei materiali.un femminile sentimento di pietas per le cose, più che di risparmio. I resti le appaiono seducenti nella loro qualità imperfetta, e ne traduce i vuoti, le mancanze, i tagli in opere delicate che invadono gli ambienti come tele artificiali di ragni.

È arte o industria? Siamo su una linea di confine: la materia è industriale, il risultato artistico. Dalle stoffe “volanti” all’Abito – Contenitore, all’approccio al design, fino alle più recenti provocazioni sul significato di produzione artistica, Marion Baruch ha imposto al mondo il suo nome come garanzia di innovazione e di rottura: i suoi gesti sono pura poesia ma anche corrosiva ironia. Giunta all’età dei grandi saggi ama dire di se: «Sono nata molto vecchia, ma sono diventata sempre più giovane durante la mia vita. Ora posso finalmente dire che sono giovane davvero».

La forma del documentario breve è l’occasione per una narrazione intimista.

LE INFO SUL DOCUMENTARIO

MARION BARUCH e la casa nella collina
Curato da Fulvio Irace
Regia Francesca Molteni
Fotografia Nicolò Amedeo, Davide Fois
Montaggio Nicolò Amedeo
Producer Gaia Maritano
Narratore Nicolò Amedeo
Traduzioni Annalisa Di Liddo
Durata 21 minuti
Anno di produzione 2022
Lingua Italiano / sottotitoli in Inglese
Paese Italia
Prodotto da Muse factory of Projects
Supportato da Italian Cultural Institute in Haifa and Tel Aviv

Mercoledì 10 aprile alle 18.30
Ma*Ga, in via Egidio De Magri 1 a, Gallarate
ISCRIZIONE AL WEBINAR A QUESTO LINK
Agli architetti saranno riconosciuti 2 crediti formativi.

2 Aprile 2024
Redazione VareseNews
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