La commemorazione del 25 aprile a Bodio Lomnago: un omaggio ai radioamatori, eroi sconosciuti della Resistenza

Una manifestazione che esula un po' dalle celebrazioni consuete: oltre alla messa e al corteo anche una mostra di jeep di guerra, di vecchi trasmettitori radio e un collegamento in diretta con un radioamatore

Radioamatori Bodio Lomnago

Il loro ruolo fu determinante in tutte le Grandi Guerre. I radioamatori, “partigiani messaggeri”, mettevano a rischio la propria vita per inviare importanti comunicazioni sugli spostamenti dei nemici. A loro è dedicata la ricorrenza del 25 aprile organizzata dal Comune di Bodio Lomnago.

Una manifestazione che esula un po’ dalle celebrazioni consuete. Oltre ai momenti di riflessione ci sarà anche modo di rievocare quanto avveniva sui campi di battaglia grazie ad una mostra e un’esposizione di Jeep d’epoca.

IL PROGRAMMA

La giornata inizierà con una santa messa alle 10 nella Chiesa di San Giorgio. Subito dopo si terrà un corteo solenne che condurrà al Cippo commemorativo dei Partigiani Baj e Brusa. Durante il corteo, i partecipanti porteranno bandiere tricolori e deporranno fiori in memoria dei coraggiosi partigiani che hanno lottato per la liberazione dell’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dalle 9 alle 12, davanti alla sede della Polizia locale (o in caso di maltempo in biblioteca) sarà allestita un’esposizione unica di veicoli, radio militari e strumenti utilizzati durante il periodo bellico. Questa esposizione sarà un’opportunità per i visitatori di esplorare la storia e l’eredità della resistenza italiana, ammirando da vicino oggetti che testimoniano il coraggio e la determinazione dei partigiani.

Un momento particolarmente emozionante della giornata sarà alle 11, quando verranno effettuati collegamenti con altri radioamatori italiani. Questo gesto simbolico sarà un tributo alla potenza della comunicazione nella resistenza.

L’ESPOSIZIONE

L’intera commemorazione sarà organizzata grazie alla preziosa collaborazione dei radioamatori Ari Varese e dell’associazione auto e moto storiche di Varese.

L’idea di realizzare una mostra di apparecchiature d’epoca è di Massimo Galimberti, un radioamatore appassionato di radio militari che nell’allestimento è stato aiutato da Gianluigi Maccagnan, un altro radioamatore. (nella foto insieme al sindaco Paolelli)

«Esporremo 18 pezzi – spiega – ma ne possiedo molti di più. Alcuni li ho acquistati nei mercatini americani o tedeschi, altri sono frutto di scambi tra collezionisti. Quel che mi emoziona sempre tanto quando maneggio questi oggetti è pensare alla storia che ognuno di essi racconta.  Durante la Seconda Guerra Mondiale i radioamatori svolsero un ruolo significativo nelle comunicazioni clandestine e nella resistenza contro le forze nemiche. Nonostante fossero spesso sotto stretta sorveglianza e rischiassero la vita, i radioamatori utilizzarono le proprie competenze tecniche e le loro stazioni radio per trasmettere informazioni vitali, coordinare azioni di resistenza e mantenere il contatto con le forze alleate».

«In molti paesi occupati, i radioamatori operarono in segreto, trasmettendo messaggi critici riguardanti movimenti delle truppe nemiche, posizioni strategiche e pianificazioni di attacchi – continua Galimberti- . Queste trasmissioni clandestine furono fondamentali per la resistenza e spesso contribuirono al successo delle operazioni alleate. Venivano addestrati per nove mesi: facevano un corso di telegrafia, quando si usava il codice morse, poi uno per imparare ad usare le armi e poi imparavano a lanciarsi con il paracadute».

«I radioamatori dimostrarono una straordinaria ingegnosità nel nascondere le loro attrezzature e nel creare stazioni radio portatili che potessero essere facilmente smontate e nascoste in caso di necessità. Utilizzando codici e tecniche di cifratura riuscirono a eludere i tentativi di intercettazione delle comunicazioni da parte delle forze nemiche».

«Inoltre i radioamatori furono spesso protagonisti di atti di coraggio, rischiando la loro vita per fornire informazioni vitali. Molti di loro furono perseguitati e arrestati dalle autorità nemiche: si stima che fino al ’43 l’80 per cento dei radioamatori furono uccisi durante azioni di guerra o dopo l’arresto. Uno numero altissimo che fa ancora più impressione se si pensa che il 4 per cento dei radioamatori era costituito da donne. Ma nonostante le minacce e le intimidazioni, continuarono a operare con determinazione e dedizione».

Insieme all’esposizione di radio ci sarà anche quella delle Jeep militari a cura dell’associazione Auto e moto storiche di Varese.

«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di Massimiliano Galimberti – dice il sindaco Eleonora Paolelli – Ci è sembrato un modo diverso dal solito per celebrare il 25 aprile. Alla cerimonia saranno presenti anche gli alunni della scuola e il consiglio comunale dei ragazzi. Potranno vedere cosa facevano i radioamatori, come comunicavano, assistere ad un vero collegamento. Sono molti contenti di venire alla manifestazione perché i più grandi stanno studiando la Seconda Guerra Mondiale e sanno tutto di Mussolini e delle strategie di Guerra. Però non sanno chi erano i partigiani Partigiani Baj e Brusa. Glielo racconteremo noi».

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Pubblicato il 22 Aprile 2024
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