La petizione da 13mila firme per l’ospedale di Gallarate andrà in consiglio regionale?

Il primo esame in commissione non l'ha formalmente respinta. Un passaggio positivo, secondo la civica Obiettivo Comune che ha avviato la petizione

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«La richiesta di 13 mila persone è ancora sul tavolo visto che non è stata archiviata ed esistono quindi concrete possibilità che possa essere inviata come risoluzione alla discussione generale in aula». Il direttivo di Obiettivo Comune Gallarate, la lista civica di Gallarate promotrice della petizione in difesa dell’ospedale cittadino, è pronta a portare avanti le richieste della petizione.

In commissione il centrodestra ha sì ribadito le ragioni per l’ospedale unico (che la maggioranza della Regione preferisce definire «ospedale nuovo») ma i commissari non hanno neppure chiuso le porte in faccia alla mobilitazione da 13mila firme. Sarà anche che non ci sono precedenti di unìadesione così massiccia allo strumento della petizione regionale – prevista dallo stesso Statuto della Regione – ma di fatto non c’è stato un atto che ha respinto la richiesta.

ùAnzi, nel corso del primo esame in commissione dalle file della minoranza i consiglieri Luca Ferrazzi e Giuseppe Licata hanno proposto esplicitamente di proseguire con una «risoluzione» da discutere in aula.

«Questo testimonia che quando si dà voce alla gente ed esiste partecipazione, la speranza di essere ascoltati esiste e va tenacemente perseguita» dicono soddisfatti (in parte) quelli della lista civica guidata da Massimo Gnocchi. «Esattamente come OCG ha fatto ed intende continuare a fare per difendere il diritto di Gallarate e dei comuni limitrofi di conservare un presidio sanitario nell’attuale Sant’Antonio Abate».

Ocg era stata molto polemica verso la Regione e forse anche per questo vede in questo passaggio un dato nuovo che tiene aperto il tema.

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I manifesti con cui OCG “sollecitava” la Regione a discutere la petizione

“Assordante assenza del Pd e del centrodestra gallaratese”

Ovviamente OCG la soddisfazione non è l’unico commento sulla discussione avuta in commissione.  A partire da una critica esplicita ad una forza di minoranza assente, il Pd: «Non possiamo sottacere l’assenza assordante del PD», dicono dalla civica. Ocg nota  «le diverse posizioni delle sue sezioni», quella di Busto favorevole all’ “ospedale nuovo” sul proprio territorio e quella di Gallarate critica e preoccupata dall’ “ospedale unico”, vale a dire dal radicale ridimensionamento dell’offerta nell’area centrale di Gallarate.

Differenze «naturali», dice Ocg. «Lo sono molto meno quelle del centrodestra gallaratese che sta facendosi chiudere in faccia il “nostro” ospedale vendendo quello unico come un successo quale non sarebbe».

«Già perchè la rappresentazione data nella discussione dal consigliere leghista Monti, ovvero che la richiesta della petizione è esattamente ciò che Regione Lombardia sta mettendo in campo “con l’ospedale nuovo”, non è veritiera. Perchè questo ospedale nuovo, come in diversi documenti di Regione sta scritto nero su bianco a differenza da quanto da lui affermato, sarà appunto unico e cancellerà -sino a prova contraria- i 150 anni di storia ospedaliera della città di Gallarate. A questo la petizione si oppone fermamente in modo chiaro e non diversamente interpretabile perchè è scritto a caratteri cubitali e lo ha ribadito in aula il referente Gnocchi».

Ocg rimane dell’idea che – anche per la grande concentrazione di abitanti (quasi mezzo milione, con un polo enorme come Malpensa) – due ospedali siano necessari. «Volendo, come la petizione propone, i due attuali potrebbero essere tranquillamente specializzati ed uno dei due (Busto ndr) ampliato in termini d’eccellenza senza radere al suolo un altro bosco».

La preoccupazione prima rimane il destino del Sant’Antonio Abate: «Ad ora il progetto su Gallarate infatti prevede il solo mantenimento del padiglione Boito per alcuni ambulatori e la futura realizzazione di una casa di comunità con 20 posti letto. Il nulla sostanziale come peraltro hanno, pur con toni diversi ricordato i consiglieri Ferrazzi prima e soprattutto Licata poi».

Il documento “inedito”

Infine Obiettivo Comune sottolinea «una novità clamorosa» proprio a proposito del riutilizzo delle aree dei due attuali ospedali. «Durante il dibattito è stata data lettura dalla presidente della commissione [Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia, ndr] di un documento (nuovo?) nel quale sarebbe scritto che “la futura destinazione delle attuali sedi sarà definita nel rispetto dell’autonomia e delle prerogative delle amministrazioni comunali per individuare le nuove funzioni e per garantire le funzioni sanitarie e sociosanitarie di prossimità che sarà necessario prevedere nei centri urbani”».

Esiste davvero quel testo?
«Chiederemo quanto prima di avere copia di questo documento, se davvero esiste, perchè nel caso, diversamente da come è stato sempre detto per convenienza ovvero che la Regione decide, metterebbe il consiglio comunale di Gallarate nella condizione di poter chiedere quali servizi sanitari mantenere vivi i città. Ed allora le 13 mila firme dopo essere sbarcate al Pirellone farebbero ritorno a palazzo Broletto con tutto il loro peso».

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Pubblicato il 08 Aprile 2024
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