Lega e Amarcord: un pomeriggio a Busto Arsizio per ricordare il “Volo padano”
La presentazione del libro del giornalista Marco Linari il pretesto per ricordare l’atto costitutivo di un movimento che sconvolse il panorama politico della Prima repubblica
I volti della prima ora, che ce li ricordiamo in bianco e nero, come le carte dei notai. E le pose dei momenti solenni che hanno fatto la storia di un movimento dal carattere esplosivo, e capace di sconvolgere in poche stagioni il panorama politico del Paese introducendo concetti come federalismo, insistendo sul bisogno di autonomia delle aree “locomotiva“ del Paese.
In una parola: Lega.
Oggi, a 40 anni dalla nascita della Lega Lombarda avvenuta a Varese il 16 aprile 1984 si sono radunati colonnelli e soldati semplici di quel movimento fondato da Umberto Bossi: c’era anche la sua firma nell’atto costitutivo che è stato sfogliato nella sala conferenze del museo del Tessile tenuto sotto braccio dal notaio che ancora lo custodisce come un oracolo.
All’appuntamento erano presenti come si accennava volti noti con anche importanti funzioni di governo locale e nazionale (primi fra tutti il Governatore lombardo Attilio Fontana, grande assente invece l’inquilino del Mef Giancarlo Giorgetti); il tutto per la presentazione del libro del giornalista Marco Linari “Il volo padano”, testo intervista con Francesco Speroni, già ministro, senatore, europarlamentare, consigliere regionale, provinciale e comunale.
Scatti appena colorati, sbiaditi dal tempo, spirito di Amarcord e come si diceva anche il mitico “faldone” che racchiude gli atti dei sigilli che fondarono la lega, tenuti stretti e sottobraccio (ma sono una copia) dal notaio Franca Bellorini che siglò lo storico statuto del movimento.
Presente anche il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. «Non ci dobbiamo dimenticare che nasciamo per tutelare la cultura, il patrimonio e le peculiarità culturali ed economiche della Lombardia, – ha detto il senatore Romeo – che sono state offuscate dal centralismo romano. Questo è l’obiettivo vero, e quindi queste giornate devono essere utili anche per dare un contributo costruttivo al dibattito, che è in essere all’interno del nostro partito, fra quella che è l’anima più storica del movimento e quello che viene considerato il nuovo corso. Bisogna ribadire che serve qualcosa che rilanci il nord, perché io penso sia possibilissimo sventolare la bandiera del nord senza andare in contrapposizione con il Centro, con il Sud o con la linea nazionale della Lega. Questo è il punto d’incontro su cui dobbiamo lavorare». Il senatore Massimiliano Romeo ha concluso il suo discorso dicendo che si candiderà alla segreteria della Lega Lombarda.
All’evento hanno partecipato anche il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che compare anche nel libro, il segretario della Lega di Busto Alessandro Albani, il segretario provinciale della Lega Andrea Cassani, l’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, l’europarlamentare Elisabetta
Tovaglieri, l’ex membro della Camera dei deputati Marco Reguzzoni, l’ex sindaco di Busto Arsizio Gianfranco Tosi e l’assessore con delega ai Servizi Sociali di Busto Arsizio Maria Paola
Beguzzoni.
Tra il pubblico anche il consigliere comunale di Fagnano Olona Fausto Bossi che, con la sua compagna, ha deciso di chiamare il figlio Umberto in onore del fondatore della Lega. «La tessera al partito – ha detto il consigliere Fausto Bossi – l’ho fatta prima ancora di diventare maggiorenne, il mio ingresso l’ho fatto grazie ad alcuni amici che all’epoca conoscevano Umberto Bossi. Non siamo parenti ma abbiamo condiviso tre quarti di questo cammino nella Lega. Per noi Umberto è un secondo papà».
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