L’ex Caserma Garibaldi si riapre alla città: la prima ala aperta entro l’arrivo del 2025
Mentre vengono smontati i ponteggi sulla facciata di piazza Repubblica, in una commissione congiunta l'assessore Civati fa il punto della situazione
È stato il “piatto forte” di una serie di commissioni congiunte effettuate direttamente sul posto, e che si sono svolte tutte nel pomeriggio del 5 aprile: l’ex caserma Garibaldi è stata per un pomeriggio aperta ai rappresentanti delle commissioni urbanistica e lavori pubblici, per fare il punto sulla ristrutturazione in una delle principali grandi opere della città di Varese.
GIU’ LE IMPALCATURE, LA FACCIATA DELL’EX CASERMA IN PIAZZA REPUBBLICA SI SVELA
Una delle notizie cominciate a circolare prima ancora dell’inizio della commissione è stata quella dell’inizio dello smontaggio dei ponteggi nella facciata di piazza Repubblica. Ci vorranno giorni per completare l’opera, ma alla fine dei lavori i ponteggi resteranno solo sui primi due metri: dal primo piano fino al tetto la caserma sarà definitivamente libera.
«Oggi è un giorno importante per questo progetto – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati – cioè passare da una facciata “sgarrupata” ad una riportata alla memoria storica. È un riscatto per tutta la città, noi ci abbiamo creduto moltissimo insieme a Regione, Provincia e Università. Anche perché va ricordato che nel 2013 via Spinelli venne chiusa al traffico perché la facciata stava letteralmente crollando. Si sta richiudendo un buco nero aperto dagli anni ’90. Oggi vediamo veramente la fine».
LA PRIMA PARTE AD APRIRE AL PUBBLICO SARÀ QUELLA CHE SI AFFACCIA IN VIA MAGENTA
Tra le tante informazioni date ai membri delle due commissioni dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati, una delle più interessanti è stata quella che riguardava l’apertura dell’edificio: «La prima parte del palazzo ad aprire sarà quello che affaccia verso via Magenta – spiega l’assessore – Ospita nel piano sottotetto l’archivio del Moderno (Un archivio proveniente dall’Accademia di architettura di Mendrisio, ndr), sale incontri aperte alla cittadinanza e al piano terra la nuova sala studio comunale». L’apertura della prima parte del nuovo centro di Cultura dovrebbe essere prevista all’inizio del 2025.
LA STRUTTURA DELLA CASERMA E’ ORA CONSOLIDATA
Già conclusa invece l’opera di consolidamento strutturale, che è stata particolarmente complessa. «Siamo verso la fine del lotto 1, che dal punto di vista esecutivo è stato il più complesso – ha detto l’assessore – Era un edificio in rovina che non era costruito per sostenere carichi di libri, ed è stato riadattato e recuperato anche utilizzando soluzioni straordinariamente innovative che vengono utilizzate qui per la prima volta. Penso alla soluzione trovata per garantire una maggiore portata massima ai pavimenti mantenendo le proporzioni storiche delle stanze e salvaguardando le volte che fanno da soffitto ai piani inferiori». In ossequio alle richieste della soprintendenza, che ha imposto di non abbattere l’edificio anche se era molto ammalorato, tutto quello che c’è all’interno è stato conservato e mantenuto il più possibile identico al passato; come le scale, che manterranno le antiche proporzioni, o i pavimenti di beola, che sono stati divelti e conservati per essere riutilizzati alla fine della ristrutturazione.
VIA SPINELLI E VIA PAVESI, NON E’ ANCORA DEFINITA LA LORO VIABILITÀ
La questione viabilità è molto sentita, e Civati fa il quadro della situazione al momento: nel progetto iniziale l’obiettivo è eliminare via Spinelli, creando una continuità pedonale tra l’ex caserma e piazza Repubblica. La compensazione alla chiusura al traffico della strada è, sempre nel primo progetto, allargare la dimensione di via Pavesi, che sta all’altro lato dell’edificio, aprendola ad entrambi i sensi di marcia. Ma durante la commissione si scopre che non tutto è deciso, e la riflessione sulla soluzione migliore è ancora in pieno svolgimento. Nessuna delle soluzioni infatti è ideale, è semplicemente un compromesso.
La via Spinelli, per esempio, una volta chiusa manterrebbe il problema della rampa in uscita dal parcheggio sotterraneo, cha si trova proprio davanti alla facciata – e alla prossima entrata principale – dell’ex caserma. Mantenerla significa permettere il passaggio delle auto in uscita dall’autosilo, rimuoverla e costruirne al suo posto un’altra in un punto diverso avrebbe un costo aggiuntivo tra il milione e mezzo e i 2 milioni di euro. Chiuderla non è possibile, perché rappresenta l’unica uscita per un intero piano del parcheggio. Così, la prima soluzione risulta essere la “meno peggio” ma le riflessioni stanno ancora continuando, e niente è ancora definitivo. Come non è definitiva l’apertura nei due sensi di via Pavesi, che verrà comunque allargata.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Tsilvia su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
PaoloFilterfree su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
elenera su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Felice su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Alessandra Toni su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
lenny54 su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.