L’onorevole Frassinetti in visita al monumento vandalizzato a Gemonio
Il sottosegretario all'istruzione ha deposto un vaso di fiori: "Un atto vigliacco che non impedirà il ricordo di questo sacrificio"

La lapide dedicata ai “Martiri delle Foibe” vandalizzata a Gemonio nel fine settimana (l’ipotesi più probabile è quella del sabato sera) è stata visitata nel primo pomeriggio di oggi – lunedì 15 aprile – anche da un membro del Governo in carica, il sottosegretario all’istruzione Paola Frassinetti.
L’esponente di Fratelli d’Italia era già impegnata in mattinata a Varese e ha quindi raggiunto Gemonio per deporre un vaso di fiori, accompagnata da due esponenti provinciali del suo partito, Dario Frattini e Salvatore Marino. Sul posto anche il sindaco di Gemonio, Samuel Lucchini, eletto con una lista civica e i rappresentanti dell’associazione “Ali Libere” di Castronno.
«Questi atti vandalici deprecabili e vigliacchi non impediranno il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per l’Italia» ha detto Frassinetti che ha poi aggiunto la volontà di poter essere presente quando il monumento sarà ripristinato. La lapide era stata eretta con l’assenso del sindaco di allora, Fabio Felli, nel 2014 dal “Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia”, su proposta dello stesso Frattini che ai tempi faceva parte dell’amministrazione.
Il Comune ha ora disposto la rimozione della lapide danneggiata e la sua conservazione in un proprio magazzino fino alla ricollocazione. È stata anche recuperata la targa in metallo posta sul fronte del piccolo monumento che non è stata rovinata.

Difficile, comunque, risalire agli autori del gesto, sia che si tratti di una azione politica (tesi sostenuta dagli esponenti di Fratelli d’Italia) sia che si tratti di un vandalismo fine a se stesso. Le telecamere posizionate nella zona infatti non coprono il piazzale antistante il cimitero: alcune sono all’interno (la lapide è in un’aiuola sulla destra dell’ingresso, al di fuori del muro di cinta perimetrale), altre inquadrano la vicina rotatoria.
Frattini e Lucchini concordano, e lo hanno detto all’onorevole Frassinetti, che nella zona di solito non ci avvengono episodi simili e che, anzi, in genere i rapporti tra associazioni, persone che fanno politica e semplici cittadini sono generalmente buoni. «Spiace – conclude il sindaco – che venga maltrattato il ricordo di persone morte in maniera violenta come donne e uomini uccisi nelle foibe».
«Si tratta di un gesto ignobile, sia se compiuto per ragioni “politiche” sia se si tratti di un atto di vandalismo fine a se stesso. Danneggiare un simbolo di una pagina così drammatica è un’azione spregevole nei confronti delle tante vittime di quel periodo, per troppi anni tenuto lontano dai libri di storia. La cultura della memoria non deve essere calpestata. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà al sindaco Samuel Lucchini e auspico che i responsabili vengano identificati e puniti». Così si è espresso a riguardo anche l’assessore lombardo alla Cultura, Francesca Caruso.
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