L’ultimo atto dell’amministrazione Trevisan: l’estinzione di 30 mutui. L’opposizione: “Ha svuotato le casse”
L'amministrazione uscente ha deciso di utilizzare il tesoretto accumulato, suscitando reazioni negative delle minoranze. Accuse di mancati investimenti hanno animato il dibattito, mentre le prospettive per le future amministrazioni si fanno incerte
“Estinzione anticipata di 30 mutui assunti con la cassa depositi e prestiti”. Era questo uno dei punti più caldi dell’ultimo consiglio comunale di Gazzada Schianno. Un argomento dal sapore politico oltre che economico.
In sostanza l’amministrazione uscente, a poco meno di due mesi dalle elezioni, ha deciso di estinguere tutti i mutui accesi nel corso degli anni e per farlo ha disposto di utilizzare il tesoretto accumulato in questa legislatura: 1 milione e 629 mila euro. Una cifra alta e subito disponibile, che però svuota, di fatto, le casse comunali.
Una scelta che le opposizioni non hanno gradito. «Partiamo dal fatto che il conto consuntivo, approvato dalla maggioranza parla di 3 milioni e 300 mila euro di avanzo di amministrazione. Una cifra folle – esordisce Alfonso Minonzio, un tempo vice sindaco ora in consiglio come indipendente – Secondo loro è la prova di quanto abbiano amministrato bene; a nostra avviso invece è la certificazione del fatto che non abbiano investito nulla nel paese. Non hanno fatto niente, ecco perché quei soldi sono in cassa. Gazzada Schianno non ha neppure preso i soldi del PNRR: mai partecipato a un bando. Questa operazione da tutti definita senza senso è stata fatta per penalizzare la prossima amministrazione, non c’è dubbio. Io avevo proposto che fosse dato incarico agli uffici di aspettare l’avallo dell’amministrazione che verrà votata a giugno, insomma che si congelasse l’estinzione dei 30 mutui, ma l’idea non è stata accolta».
Per estinguere i trenta mutui di quel milione e 629 mila euro verrà utilizzato un milione e 335 mila euro: nelle casse comunali restano quindi meno di 300 mila euro.
Francesco Bosco, consigliere di minoranza di “Insieme si può”, rincara la dose: «La somma accantonata è la riprova che nel paese non è stato fatto alcun investimento, nessun punto del programma elettorale è stato realizzato e tanto meno di quanto indicato nel “Dup”, il documento unico di programmazione. Quei soldi andavano investiti: penso ad esempio alla ristrutturazione del piano terra della sede del vecchio comune. Lì si potevano mettere attività commerciali, nel contempo si poteva riqualificare la piazza Galvaligi e creare così un circuito virtuoso che avrebbe portato nel tempo denaro nelle casse, da investire poi per il completamento della ristrutturazione del vecchio municipio, nel cuore di Gazzada. L’amministrazione che arriverà dovrà invece accendere altri mutui, se desidera fare opere pubbliche, questa volta a tassi ben più alti. L’amministrazione Trevisan ha fatto una valutazione sbagliata, e dalle incertezze ascoltate in consiglio comunale, non credo neppure tecnico-economica con costi di indennizzo per l’estinzione anticipata di circa € 2.500,00».
Della stessa opinione Stefano Frattini, di Lega e Indipendenti: «La strategia di questa amministrazione di ridurre l’indebitamento non utilizzando le risorse, si rivela doppiamente fallimentare: non ha fatto opere pubbliche e ora svuota le casse lasciando senza soldi chi arriverà dopo. Un danno per tutti i cittadini di Gazzada Schianno. Il Comune non è un’azienda, non deve fare utili, ma fare servizi per i cittadini. Il bilancio dimostra che non stato fatto nulla per cinque anni: non è stato utilizzato il denaro proveniente dalle compensazioni di Pedemontana, non è stato fatto nulla per la manutenzione delle strade comunali e la manutenzione dei plessi scolastici. Trevisan, tra l’altro, non ha spiegato il perché di questa scelta. Un’ammissione di incapacità: il sindaco se ne assuma la responsabilità di fronte ai cittadini. Magari si ricandidi, lui e chi lo ha sostenuto in questi anni».
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